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domenica 30 aprile 2017

Calcio inglese, maxi indagine per frode fiscale


In azione 180 agenti tra Gran Bretagna e Francia. L'autorità fiscale inglese: "Sospetta frode sulle imposte sul reddito e sulle assicurazioni nazionali". Tra i fermati il direttore del Newcastle, Lee Charnley. Secondo i tabloid, nel mirino le compravendite di calciatori con alcune squadre francesi, come il Marsiglia.

Maxi indagine fiscale sui club di calcio inglese. Arresti, sequestri di registri, documenti finanziari, computer e telefonini sono stati effettuati mercoledì mattina da 180 agenti, in azione in Gran Bretagna e in Francia. Come riferiscono i media inglesi, tra cui il Guardian, sono state perquisite le sedi di Newcastle, Chelsea e West Ham. A soli due giorni di distanza dalla promozione della squadra in Premier League, è stato arrestato il direttore del Newcastle, Lee Charnley. Secondo alcuni tabloid, nel mirino dell’Her Majesty’s Revenue and Customs, il dipartimento governativo non ministeriale del Regno Unito responsabile per la riscossione delle imposte, sono finite in particolare alcune compravendite di calciatori tra i club inglesi e alcune squadre francesi, come il Marsiglia.

“Sono stati arrestati diversi uomini che lavorano all’interno dell’industria del calcio professionistico per una sospetta frode sulle imposte sul reddito e sulle assicurazioni nazionali”, ha dichiarato l’autorità fiscale del Regno Unito, come scrive il Guardian. Il quotidiano londinese riporta dell’arresto di Charnley, promosso da segretario a direttore manageriale nell’aprile 2014 all’età di 36 anni e diventato uno degli uomini chiave del presidente Mike Ashley nel progetto di ricostruzione del Newcastle. Ma anche della perquisizione nel campo di allenamento dei bianconeri nel sobborgo di Benton, proprio mentre i giocatori erano pronti a cominciare la seduta mattutina.

I media inglesi parlano anche di 50 agenti che hanno fatto irruzione nella sede londinese del West Ham, sequestrando una cinquantina di documenti. Una circostanza confermata da una nota del club: “Stiamo collaborando pienamente per aiutare le indagini”. I funzionari del HM Revenue and Customs hanno fatto visita anche al Chelsea, ma in questo caso, specifica il Guardian, nessuno documento è stato sequestrato e non sarebbero emerse accuse contro la società. “In relazione a un’indagine più ampia, ci hanno chiesto alcune informazioni che il club fornirà”, ha dichiarato un portavoce.

HM Revenue and Customs ha affermato di aver coinvolto nella maxi-operazione anche le autorità fiscali in Francia, “dove sono stati effettuati altri arresti e ispezioni”. Il dipartimento, a indagine ancora in corso, non ha voluto fornire ulteriori dettagli. Per i tabloid inglesi però, al centro degli accertamenti ci sarebbero in particolare i trasferimenti di alcuni calciatori da squadre transalpine a club d’Oltremanica e viceversa. Il Daily Mail fa i nomi di Dimitri Payet, ceduto dal Marsiglia al West Ham nel 2015 per 10 milioni di sterline e tornato pochi mesi fa al club francese, ma anche di Alou Diarra, passato dal Marsiglia al West Ham nell’estate 2012. Protagonisti di un’andata e ritorno sulla rotta Marsiglia-Newcastle sono stati invece Florian Thauvin, acquistato dagli inglesi nel 2015 per 15 milioni di sterline e subito rigirato in prestito per due stagioni ai francesi, e Remy Cabella: 8 milioni per l’acquisto e poi stesso meccanismo del prestito, prima della cessione definitiva lo scorso agosto. Secondo i tabloid inglese, l’inchiesta è destinata ad allargarsi e coinvolgerebbe in totale 12 club.

Nello stesso giorno in cui emergono i sospetti di frode fiscale, si conclude la vicenda calcioscommesse che ha coinvolto il centrocampista del Burnley, Joey Barton. L’ex stella di Manchester City e Newcastle è stato squalificato per 18 mesi dalla Football Association per aver scommesso su ben 1260 gare tra il 26 marzo 2006 e il 13 maggio 2016. Al 34enne inglese la FA ha comminato anche 30mila sterline di multa. “Sono molto deluso per la durezza della sanzione”, ha affermato Barton sul suo sito ufficiale, annunciando il suo addio al calcio: “La decisione mi costringe ad un ritiro anticipato. Ammetto di aver violato le regole, ma sento che la pena è più pesante di altre assegnate a giocatori meno controversi”. Nel corso della sua carriera, Barton è diventato famoso più per il suo comportamento fuori dal campo che per le capacità tecniche: colpevole di aver spento una sigaretta sulla mani di un compagno di squadra e di aver provocato il distaccamento della retina a un altro, è stato anche 77 giorni in carcere per una rissa nel centro di Liverpool.

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Migranti, trafficanti e ong


Migranti, pm: trafficanti finanziano ong
Zuccaro: "So di contatti. Un traffico che frutta quanto quello della droga"
(ANSA) - PALERMO, 27 APR - "A mio avviso alcune Ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti e so di contatti.
Un traffico che oggi sta fruttando quanto quello della droga".
Così Carmelo Zuccaro, procuratore di Catania, ai microfoni di Agorà (RaiTre), in merito alle polemiche sollevate in questi giorni dall'inchiesta aperta dal suo ufficio su questo tema. "Forse la cosa potrebbe essere ancora più inquietante - ha aggiunto Zuccaro - si perseguono da parte di alcune Ong finalità diverse: destabilizzare l'economia italiana per trarne dei vantaggi". Alla domanda sui possibili allarmismi, Zuccaro risponde: "Se l'informazione è corretta questo corto circuito non si può creare salvo per effetto di persone che vogliono creare confusione".

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sabato 29 aprile 2017

Primarie Pd


Gli attacchi all'Unione Europea, le tasse, la patrimoniale: nel confronto tv in vista del 30 aprile, l’ex premier ha proposto toni e soluzioni cari agli avversari del Pd. E alla fine non rifiuta la grande coalizione con Forza Italia.

No alla patrimoniale, assalto all’arma bianca contro le istituzioni dell’Unione Europea, perfino una nuova legge sulla legittima difesa e, perché no, un’alleanza con Silvio Berlusconi, se serve. Avviso agli spettatori di Sky: Matteo Renzi non è candidato alla guida del centrodestra. Era lì, al confronto tv, proprio perché è ancora candidato alla segreteria del Pd, principale partito di centrosinistra, fondato da comunisti e cristiano-sociali, ex sogno di Romano Prodi. Fondamentale per capire che non fossero le primarie del centrodestra da una parte il fatto che le primarie del centrodestra non esistono in natura e dall’altra che a un certo punto Renzi ha indicato Obama come figura ideale da stampare su un poster da tenere in camera. Perché per il resto la metamorfosi appare quasi completa. Prima, quando cioè le cose sembravano andare a vela distesa, dei suoi occhiolini a destra rimanevano solo le accuse “degli altri”, i vetero, i matusa, i nati vecchi. Bersani, Vendola, Speranza, la Cgil. Lo stesso Berlusconi che si lamentava di essere copiato: “Renzi porta avanti le nostre idee, sotto le insegne del Pd”. Ora, invece, sembra incarnare la profezia che si autoavvera.

Mentre in tv Andrea Orlando si spostava sempre più a sinistra (patrimoniale, povertà, Berlinguer), Matteo Renzi si allontanava dall’altra parte. Sulla patrimoniale, per esempio, è inorridito: sembrava di risentire un vecchio dibattito tv tra Bondi o Elio Vito e qualcuno dell’Ulivo, di una decina d’anni fa. Invece no. “Sono favorevole a una tassa patrimoniale – dice Orlando -La lotta alla povertà è una priorità assoluta. Ci sono 4-5 milioni di persone sotto la soglia di povertà, 100mila bambini sotto la soglia di nutrizione minima. E’ una vergogna. Quella fascia di persone, l’1% degli italiani, che ha una ricchezza pari all’insieme del debito pubblico del nostro Paese, può dare qualcosa in più di quello che sta dando oggi”. Renzi invece ha sgranato gli occhi come se fosse stato nominato il Babau: “La patrimoniale non è una soluzione, la soluzione è superare il fiscal compact, poi ci vuole uno shock con il patrimonio immobiliare e la gestione finanziaria”.

E quindi no, non va bene nemmeno la web-tax, per tassare le multinazionali che operano su Internet, che è il pallino di Boccia e quindi di Emiliano. Per Renzi no, si parla di tasse solo per dire che vanno abbassate e che, anzi, ha già provato ad abbassarle: “Gli 80 euro non sono un bonus ma un tentativo serio di dare una mano a chi non arriva a fine mese. Abbiamo dato 10 miliardi di euro a 10 milioni di italiani in 3 anni, la più grande opera di redistribuzione degli ultimi trent’anni”. Abbassarle, sì, ma a tutti tutti ed è quello che gli rinfaccia Orlando, come il bonus cultura – i 500 euro ai giovani – dato anche ai figli delle famiglie che non hanno problemi di denaro per comprarsi libri o farsi un abbonamento a teatro.

Anzi, ha ragione Berlusconi a denunciare il plagio perché a un certo punto – durante il confronto tv contro Emiliano e Orlando – è risuonata un’espressione che sembrava quasi familiare. “Serve una soluzione shock” dice Renzi, sul patrimonio immobiliare. Soluzione shock, proposta shock. Dov’è che si era già sentita? Gennaio 2013, Berlusconi fa partire la rimonta che porterà il centrodestra a sfiorare la vittoria alle Politiche. Per settimane l’ex presidente del Consiglio annuncia una “proposta shock” che però mantiene segreta. Infine, a venti giorni dal voto, il solito fuoco d’artificio: “Nel nostro primo Consiglio dei ministri delibereremo la restituzione dell’Imu. Le famiglie saranno rimborsate in contanti e per la prima volta sorrideranno ricevendo una lettera dal fisco”.

Eppure se buona parte della classe dirigente renziana vede nella star francese Macron il nuovo modello scintillante e fiammante di carro del vincitore su cui sgasare, l’ex segretario che ora chiede la rielezione ha un approccio muscolare con le istituzioni dell’Unione Europea, un atteggiamento da lotta greco-romana che il candidato all’Eliseo tuttoblu non si è mai sognato. Rivendica la scelta di aver tolto la bandiera dell’Europa dall’ufficio di Palazzo Chigi a 20 giorni dal referendum costituzionale: lui dice che era perché la Commissione europea chiedeva una correzione ai conti mentre “era il giorno del terremoto”, in realtà tenne sei tricolore per almeno una decina di giorni di seguito. Finito di dire questo assicura che “uscire dall’euro sarebbe una follia”. Finito di dire questo, però, sottolinea che “un’Ue che si affida alla burocrazia è morta”, tema che con un vocabolario di diverso livello rimbalza spesso sulla bocca di chi sventola il fazzoletto verde. Finito di dire questo, si riveste di blu e annuncia che terminerà la campagna delle primarie a Bruxelles perché “non si gioca in trasferta, è lì il futuro”. Ma finito di dire questo sbatte in faccia a Orlando che il sì alle larghe intese con Silvio Berlusconi se serve, messo per volere dell’Europa non va bene e quindi il pareggio di bilancio in Costituzione è stato un errore. Credere nell’Europa, come ha ribadito di nuovo nel pomeriggio con la sua newsletter, non significa accettare tutto quello che chiede l’Europa.

Se ancora ci fossero dubbi sul campo di gioco scelto da Renzi per giocarsela da qui al 2018, lo stupore vero ha il rumore di un colpo di pistola: “Sulla legittima difesa dobbiamo fare di più – dice Matteo, nel senso di Renzi – Spiace dirlo ma è così, punto. La parola sicurezza è di sinistra. Un primo passo è stato fatto ma fare di più non è cedere a una cultura securitaria bensì rispondere a un’esigenza dei cittadini. Va fatta una legge molto più seria di adesso”. E’ di sinistra: è una specie di magicabula che usa quando deve fare ingoiare qualcos’altro al popolo delle feste dell’Unità. Per ora ha sempre avuto successo. Tagliare le tasse è di sinistra. L’abolizione dell’articolo 18 è di sinistra. Oppure: la sinistra che non cambia si chiama destra.

Così lui la immagina così cambiata che non ce la fa a dire che una nuova grande coalizione con Silvio Berlusconi gli fa un po’ senso. “Escludi alleanze con Forza Italia nella malaugurata ipotesi che non si cambi la legge elettorale?” gli chiede Orlando. “Non posso escludere le larghe intese se c’è il proporzionale”. Nel caso, non avrà problemi per farsi capire.

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Dallo stop alle lampade solari alla dieta, i consigli degli oncologi


ROMA - Il 40% dei tumori è potenzialmente prevenibile. Queste le principali misure da adottare secondo l'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom): - NO AL FUMO: il 25-30% di tutti i tumori è correlato al consumo di tabacco. Ogni anno, nel mondo, tre milioni di persone perdono la vita per questa causa. - MODERARE IL CONSUMO DI ALCOL: il consumo di bevande alcoliche aumenta il rischio di cancro del cavo orale, faringe, esofago e laringe. È inoltre fortemente correlato anche all'insorgenza di tumore del fegato, dell'intestino e della mammella nelle donne.
    - SEGUIRE LA DIETA MEDITERRANEA: è dimostrato che il maggior apporto di frutta e verdura, specie se crude, ha un forte effetto protettivo sul rischio di numerose forme tumorali.
    L'azione positiva è legata in particolare all'alto contenuto di fibre (che favorisce la maggior motilità intestinale, impedendo l'assorbimento di eventuali sostanze cancerogene) e all'elevata presenza di agenti antitumorali quali le vitamine antiossidanti.
    - CONTROLLARE IL PESO: l'obesità e l'elevata assunzione di grassi costituiscono importanti fattori di rischio da evitare.
    - PRATICARE ATTIVITÀ FISICA: lo sport riduce in modo notevole le possibilità di sviluppare un cancro. I sedentari hanno una probabilità del 20-40% superiore di ammalarsi.
    - NO ALLE LAMPADE SOLARI E ATTENZIONE AI NEI: le lampade sono considerate cancerogene al pari delle sigarette. Un'esposizione precoce incrementa del 75% il rischio di melanoma. La presenza di nèi è inoltre indice di una maggiore predisposizione alle neoplasie della pelle, vanno quindi controllati.
    - PROTEGGERSI DALLE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI: il 20% dei tumori deriva da infezioni prevenibili. Alcune, come epatite o Hpv, possono venire trasmesse con i rapporti sessuali. Per proteggersi è bene utilizzare sempre il preservativo.
    - EVITARE L'USO DI SOSTANZE DOPANTI: gli steroidi anabolizzanti comportano un aumento del rischio di tumori.
    - PREVENZIONE E SCREENING: in Italia, il Servizio sanitario nazionale fornisce gratis accertamenti per la diagnosi precoce oncologica. In particolare per: tumore del seno (mammografia ogni 2 anni per le donne tra 50 e 69 anni); cancro del collo dell'utero (Pap-test ogni 3 anni per le donne tra 25 e 64 anni); tumore del colon-retto (per uomini e donne ricerca del sangue occulto nelle feci ogni 24 mesi tra 50 e 69 anni). 

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giovedì 27 aprile 2017

Truffa finta Equitalia: attenti al messaggio


Continuano le truffe via SMS e mail. Stavolta i truffatori fingono di essere Equitalia per rubare dati sensibili agli utenti

25 Aprile 2017 - Da qualche giorno email e cellulari sono sotto assedio a causa della truffa Equitalia. Moltissime persone infatti hanno ricevuto un messaggio che sembra provenire dalla società, ma che in realtà è costruito ad arte da alcuni malviventi. A lanciare l’allarme è stata la Polizia di Stato sul suo profilo Facebook. “La truffa Equitalia imperversa – si legge nel post dedicato all’argomento sulla pagina social “Commissariato di PS Online – Italia”-. Non importa il canale utilizzato, sms o mail, sempre di truffa si tratta”.

L’ultima trovata dei cyber criminali è un SMS che invita gli utenti ad accedere tramite un link ad un falso portale di Equitalia per poter ottenere un rimborso. La pagina web ovviamente non ha nulla a che fare con la società di riscossioni e l’obiettivo dei malviventi è solamente quello di ottenere le credenziali da parte delle vittime per poter rubare tranquillamente i dati di accesso alle carte di pagamento e all’home banking.

Come capire che si tratta di una truffa? Prima di tutto il messaggio è scritto in un italiano molto stentato e non sembra una comunicazione ufficiale, inoltre comunicazioni di questo tipo non avvengono mai tramite mail oppure messaggi.

“Gentile cliente – si legge nell’SMS truffa – avviso in data 19/04/2017 vi è stato FATTO un RIMBORSO da Equitalia per confermare, accedi al servizio on-line nel sito (www.payposta.it)”. Come segnala la Polizia di Stato, molti utenti, oltre ad aver ricevuto questo messaggio di testo, hanno anche trovato sulla propria posta elettronica delle mail con un falso avviso di procedimento amministrativo. Anche in questo caso l’obiettivo è solo uno: ottenere le credenziali dagli utenti. Non è la prima volta che accade una cosa del genere e già nel 2016 i responsabili di Equitalia erano intervenuti per segnalare un fatto simile agli utenti.

“Attenzione alle e-mail truffa su avvisi di pagamento di Equitalia – si legge in un comunicato ufficiale della società -. Continuano ad arrivare segnalazioni di e-mail e sms truffa contenenti presunti avvisi di pagamento di Equitalia e che invitano a scaricare file o a utilizzare link esterni. Equitalia è assolutamente estranea all’invio di questi messaggi e raccomanda nuovamente di non tenerne e conto e di eliminarli senza scaricare alcun allegato. Le ricorrenti campagne di phishing, cioè di tentativi di truffa informatica architettati per entrare illecitamente in possesso di informazioni riservate, sono state più volte segnalate a Equitalia dal Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche), l’unità specializzata della Polizia Postale e dal CERT-PA (Computer Emergency Response Team della Pubblica Amministrazione)”.

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mercoledì 26 aprile 2017

Ex tronista di Uomini e donne condannato e arrestato per estorsione


Condannato e arrestato per estorsione aggravata in concorso Alessio Lo Passo, 33 anni, 'tronista' della trasmissione tv Uomini e donne nell'edizione 2014-2015. Lo Passo, che è residente a La Spezia, è stato arrestato dai carabinieri di Milano in esecuzione di una condanna definitiva a 3 anni di carcere e 3mila euro di multa per aver minacciato e chiesto un risarcimento danni a un chirurgo plastico milanese che, il 24 settembre 2014, gli aveva praticato un intervento di rinoplastica.

Lo Passo avrebbe preteso dal medico 57mila euro di risarcimento perché - a suo dire - c'erano stati problemi nel decorso post-operatorio, negando che la causa di questi problemi al naso fosse invece legata a una rissa che aveva avuto poco dopo l'intervento, nei primi giorni di ottobre: una rissa durante la quale aveva ricevuto un pugno proprio sul naso, come lui stesso aveva raccontato in una intervista televisiva a Barbara D'Urso, spiegando di aver difeso la sua fidanzata dalle attenzioni di quattro uomini. Dopo il primo controllo positivo, infatti, alla seconda visita un mese dopo il medico aveva riscontrato una "depressione ossea" sui lati del naso, che poteva essere conseguenza di una botta o di un pugno: Lo Passo, però, aveva escluso alcun episodio del genere, iniziando poi a telefonare al medico preoccupato che la forma irregolare del suo naso potesse "compromettere la sua carriera di personaggio pubblico", come si legge nell'ordinanza di arresto del tribunale di Milano.

Ma il dottore, evidentemente poco convinto, aveva fatto una semplice ricerca su Internet, trovando il video di di una puntata della trasmissione Pomeriggio 5 durante la quale Lo Passo, in collegamento video e con il naso visibilmente incerottato, spiegava di essere stato al centro di una rissa che alcune persone fuori da una discoteca di Milano e di essere stato colpito per aver difeso la fidanzata. Nonostante questo - e i numerosi articoli sulle riviste di gossip in cui dava la stessa versione - il tronista ha continuato a incolpare il medico di aver sbagliato l'operazione, con telefonate di minacce e fino a presentarsi nel suo studio - il 6 novembre 2014 - con la fidanzata e un uomo sui 60 anni "dal forte accento calabrese" pretendendo 57mila euro e minacciando di "tornare con chi di dovere per sfasciare tutto" e di rovinargli la reputazione. A inizio dicembre il medico ha deciso di denunciare Lo Passo, dando il via all'indagine che ha portato al processo e alla condanna.

Il 33enne aveva aperto qualche tempo fa un negozio di tatuaggi a La Spezia. Ancor prima, nel 2015, aveva invece inaugurato un negozio di abbigliamento a Monza: durante la serata era intervenuto anche l'ex re dei paparazzi Fabrizio Corona - prima del suo rientro in carcere - che aveva discusso animatamente con una giornalista, tanto che erano state chiamate le forze dell'ordine. L'arresto sabato pomeriggio a Monza: Lo Passo era all'inaugurazione di una boutique in compagnia di Lele Mora e di una ex partecipante del Grande Fratello, Guendalina Canessa, entrambi estranei alla vicenda. Lo Passo, ha spiegato il capitano dei carabinieri Marco Prosperi, sembrava non aver messo in conto la possibilità di essere effettivamente arrestato, ma quando ha visto i carabinieri "era tranquillo e non ha opposto resistenza".

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martedì 25 aprile 2017

Gabriele Del Grande libero dopo il fermo in Turchia



Il reporter è atterrato alle 10.30 all'aeroporto di Bologna, liberato dalle autorità turche dopo 14 giorni di fermo. Era stato arrestato il 9 aprile in Turchia durante un controllo nella provincia di Hatay, al confine con la Siria

“Gabriele Del Grande è libero”. Lo aveva annunciato in mattinata su Twitter il ministro degli Esteri, Angelino Alfano. E intorno alle 10.30 Gabriele è atterrato a Bologna, dove ha potuto riabbracciare la fidanzata e i familiari.  “Sto bene”, ha detto subito ai giornalisti presenti. “La difficoltà più grande è stata la detenzione, la privazione della libertà personale”. “Anche se nessuno ha mostrato violenza, sono vittima di violenza istituzionale“.

“Quello che mi è successo è illegale, un giornalista privato della libertà mentre sta svolgendo un lavoro in un paese amico”, ha aggiunto, specificando che “ancora non ho capito perché sono stato fermato, non mi è stato lasciato nessun provvedimento”. Poi ha fatto un appello a “non dimenticarci degli altri giornalisti ancora in carcere, non solo in Turchia, e in condizioni peggiori delle mie”.

Del Grande era stato fermato il 9 aprile in Turchia durante un controllo nella provincia di Hatay, al confine con la Siria. La notizia del fermo era emersa il giorno successivo e fin dall’inizio avevano seguito la vicenda il consolato italiano a Smirne e l’ambasciata italiana ad Ankara, in stretto raccordo con la Farnesina. Il 18 aprile la prima telefonata alla famiglia: “Non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio telefono e le mie cose”, aveva detto, come era stato riferito sulla pagina Facebook del suo film Io sto con la sposa.

“La ragione del fermo è legata al contenuto del mio lavoro. Ho subito interrogatori al riguardo. Ho potuto telefonare solo dopo giorni di protesta. Non mi e’ stato detto che le autorità italiane volevano mettersi in contatto con me”, aggiungeva Del Grande nel breve colloquio, spiegando di essere stato prima “tenuto in un centro di identificazione e di espulsione di Hatay” e poi “trasferito a Mugla“, sulla costa egea, “sempre in un centro di identificazione ed espulsione, in isolamento“. Negli ultimi giorni il governo italiano aveva intensificato i contatti con le autorità turche per chiederne la liberazione e venerdì il reporter aveva incontrato una delegazione consolare italiana, insieme al suo legale turco.


Gabriele del Grande da anni è impegnato sul tema delle migrazioni. Fondatore del blog Fortress Europe, che dal 2006 racconta il Mediterraneo e le vittime dei confini, è fra i tre registi di Io sto con la sposa, documentario del 2014 finanziato dal basso in cui racconta il viaggio di cinque profughi siriani e palestinesi per raggiungere la Svezia dall’Italia.

Del Grande era partito per la Turchia pochi giorni prima di essere fermato, per raccogliere materiale per il suo nuovo libro: si tratta di Un partigiano mi disse, che sta realizzando grazie al crowdfunding. L’idea, come spiega lui stesso sul sito della raccolta fondi, è quella di “guerra in Siria e nascita dell’Isis raccontate attraverso l’epica della gente comune in un intreccio di geopolitica e storytelling”. Su Facebook, l’8 aprile il documentarista aveva fatto sapere di essere “di nuovo in viaggio, Istanbul, sulle tracce di una nuova storia per il libro”, mentre il 5 aprile aveva scritto: “Il giornalismo dovrebbe denunciare i crimini di guerra. Di tutti. Per farlo però c’è bisogno che ai corrispondenti di guerra siano garantiti l’ingresso sicuro e l’indipendenza del loro lavoro”.

Fonte: QUI

lunedì 24 aprile 2017

La minaccia di Igor Vaclavic


Continua la caccia a Igor Vaclavic alias Norbert Feher, il 41enne ricercato per gli omicidi del barista Davide Fabbri, durante un tentativo di rapina, e della guardia ecologica volontaria Valerio Verri ,assassinato una settimana dopo a Portomaggiore durante un controllo in cui è stato gravemente ferito il compagno di pattuglia, la guardia Marco Ravaglia. Barbara D’Urso, nel salotto di Pomeriggio 5, mostra una scritta trovata su uno specchio, in una cascina tra Bologna e Ferrara, recante una minaccia inquietante e in un italiano stentato: “Vi amazorò”, cioè “vi ammazzerò”, probabilmente realizzata dallo stesso latitante. A Igor, inoltre, viene attribuita un’altra traccia, lasciata questa volta su un armadio di un’altra persona aggredita dall’uomo. Le indagini proseguono.

Fonte: QUI

mercoledì 12 aprile 2017

SPECIALE SIRIA: Perchè la bombardano? (VIDEO)


In questo video, della pagina facebook SocialTv Network vengono spiegati, in modo chiaro e trasparente i motivi per cui la Siria subisce attacchi gratuiti e ILLEGALI e tutte le conseguenze.
Inoltre vengono fatte notare altre particolarità che nessuno, fino adesso, ha mai fatto trasparire in modo diretto.

Fonte: QUI

Robert Lugar: Distruggere la sovranità della Siria (VIDEO)



Robert Lugar (* 9. Luglio 1970 a Innsbruck ) è un austriaco politico ( Team Stronach , ex BZÖ , FPÖ ) e imprenditore.
Lugar, dal 2008 è un membro  del Consiglio Nazionale austriaco (Camera dei Deputati del  Parlamento austriaco).
In questo video lo stesso politico, spiega come l attacco verso la Siria sia stato pianificato dall esterno, puntando il dito contro vari paesi come USA, Gran Bretagna, Francia, Arabia Saudita che avrebbero rifornito di armi i ribelli con lo scopo di combattere ASSAD facendolo decadere.
I giornalisti cercano di fare il possibile per evitare il peggio, ma Lugar continua esponendosi con coraggio e sottolineando molti aspetti interessanti che a oggi vengono continuamente INSABBIATI.
Sicuramente un "dittatore" che ha avuto un aiuto consistente contro L ISIS e ribelli grazie alla Russia e non solo e trovandosi in forte vantaggio,quasi totale rispetto agli stessi occupanti che motivo avrebbe di attaccare i propri cittadini addirittura con armi chimiche? Vi ricorda qualcosa? Gli USA "giustificheranno" anche questa volta con cosa ? Chi sarà il prossimo paese a subire? 
Dove stà la verità?  

                            Divide et impera

Fonti: Condividi Sul Web  QUI 1   QUI 2



Prof. Daniele Ganser: la guerra in Siria (VIDEO)


Dott. Daniele Ganser, ricercatore e professore universitario. Sulla guerra in Siria e come ci viene comunicata dai media occidentali e anche dai nostri politici. Il suo unico libro pubblicato in italiano:

Gli eserciti segreti della NATO. Operazione Gladio e terrorismo in Europa occidentale: Nel 1990 Giulio Andreotti rivelò al pubblico l'esistenza in Italia dell'esercito segreto Gladio. All'epoca si vociferava che Gladio avesse legami con il terrorismo, e che la CIA e i servizi britannici avessero organizzato eserciti segreti molto simili in tutti i paesi dell'Europa occidentale. Si diceva, inoltre, che questi fossero coordinati dalla NATO e che avessero l'obiettivo di bloccare sia le invasioni comuniste sia ogni tentativo delle sinistre di conquistare il potere. In Inghilterra la stampa ne parlò come del "segreto politico-militare meglio conservato e più pericoloso dalla Seconda Guerra mondiale". La vicenda fu poi sotterrata e, almeno fuori d'Italia, non se ne parlò più. Quindici anni dopo, questo libro presenta un dettagliato studio sugli eserciti segreti della NATO in tutta Europa, raccontando come i soldati fossero armati di esplosivi e armi, addestrati in centri non ufficiali su remote isole del Mediterraneo, nonché in Inghilterra dal SAS, le forze speciali dell'aeronautica, e negli Stati Uniti dai Berretti Verdi. Eserciti segreti analoghi a Gladio sono esistiti non solo in Italia, ma anche in altri undici paesi NATO e persino in quattro paesi neutrali (Svezia, Finlandia, Svizzera, Austria), e in alcuni casi erano tragicamente legati al terrorismo, alla "strategia della tensione", a colpi di Stato e all'utilizzo della tortura.

Fonti: QUI 1  QUI 2


martedì 11 aprile 2017

Subire e rischiare con la propria pelle per far crescere il business ? (VIDEO)


In questi ultimi anni i nostri connazionali, specialmente i più anziani, si sono trovati a dover "difendersi" da ladri spietati che nella maggior parte dei casi si recava nelle loro proprietà PRIVATE con lo scopo di aggredire,  anche in modo brutale, i malcapitati.
In alcuni casi, gli aggrediti cercavano di reagire per non essere uccisi e quindi difendere la propria vita e la vita dei propri cari, ma come sappiamo bene nel nostro Paese le ingiustizie regnano sovrane viste le recenti condanne rispetto agli aggressori.
In tutto questo "caos" si continua ad ignorare e soprattutto s induce con la PAURA a subire e lasciare gli aggressori liberi di attuare i loro comodi, ovviamente la tutela principale è il BUSINESS creatosi grazie a chi ? 
Intanto a molti ONESTI cittadini la vita è stata STRAVOLTA completamente e non tornerà MAI più ciò che era prima delle aggressioni e delle conseguenze, altri hanno preferito togliersi la vita sicuramente anche con un influenza dettata dalla NON TUTELA che il nostro "paese" offre grazie ai politicanti che nessuno ha MAI votato e imposti da chi ? Perchè? 
Le domande sarebbero tantissime e il 90% non troverebbero una risposta LEGITTIMA perchè per migliorare una VERA nazione ogni individuo dovrebbe prendersi le proprie RESPONSABILITà tutelando il futuro dei propri figli,nipoti,ecc.
Volete davvero che le future generazioni crescano in un Mondo cosi marcio dove CORRUZIONE ed ILLEGALITà regnano sovrani ? 
Populismo,fascismo,nazzismo,socialismo,destra,sinistra,cattolico,ebreo,musulmano,estremista,ecc. termini utilizzati per affibiarti un identità che altri decideranno sempre al tuo posto finchè non deciderai che il futuro e la salvaguardia globale è più importante di una credenza utilizzata per la divisione delle masse.

                       Divide et impera

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lunedì 10 aprile 2017

Terrorismo: la manipolazione dell'informazione (VIDEO)


Cos è il terrorismo ?  
In questi ultimi anni il terrorismo è una problematica sempre più evidente, ma in realtà questo cancro che esiste da sempre.
Molti sono gli aspetti con cui interpretiamo questo "fenomeno",  in realtà le azioni, visioni, avvenimenti sono sempre gli stessi da sempre ma non vogliamo accettarlo.
In questo video viene proposta una visione diversa e non "influenzata" da chi grida sempre e oramai continuamente al "complotto" e ai "complottisti", magari per tutelare le diverse realtà e confondere tutto e tutti.
Si sa nel caos è più facile prendere decisioni affrettate e senza senso, come in passato, che hanno causato maggiori danni e ucciso milioni di vite innocenti.
Tutto questo continua ad avvenire sotto i nostri occhi e tutti noi continuiamo a guardare inermi mentre ci distruggono togliendoci sempre più LIBERTà.

domenica 9 aprile 2017

Marianna Madia, il ministro ha mentito ?


Il cuore del lavoro di dottorato è un esperimento condotto all’Università di Tilburg. Che dice: “Qui non l’abbiamo vista”
Marianna Madia non è mai stata nell’università olandese di Tilburg dove, stando a quanto dichiara nella sua tesi, avrebbe svolto la ricerca al centro del suo dottorato in Economia del lavoro. E ora l’Imt di Lucca, che ha conferito il titolo al ministro della Funzione pubblica nel 2008, ha deciso di aprire una “procedura istruttoria ufficiale sul caso”, come spiega al Fatto il direttore Pietro Pietrini. In casi simili all’estero l’esito dell’inchiesta universitaria ha portato alle dimissioni, come nel caso del ministro della Difesa tedesco Karl Theodor zu Guttenberg nel 2013.

Il mistero olandese

Nella tesi la Madia dichiara di aver trascorso un periodo come studente in visita a Tilburg nel 2008, per eseguire l’esperimento di economia comportamentale di cui parla nel capitolo 3 della tesi. “Marianna Madia non è mai stata studente in visita a Tilburg”, spiega però al Fatto Tineke Bennema, portavoce dell’Università di Tilburg. E aggiunge che “non troviamo nessuna presentazione o seminario dal titolo: Flexicurity pathways for Italy: Learning from Denmark”. Eppure, nella tesi, il ministro dichiara di aver tenuto, sempre nel 2008, quel seminario a Tilburg. Il titolo è lo stesso del capitolo 3 della tesi.

A fine 2008, Marianna Madia ha sostenuto l’esame di dottorato in Economia del lavoro alla Scuola di alti studi Imt di Lucca, dopo essere stata eletta in Parlamento in aprile, con il Pd. “La tesi di Marianna Madia è approvata”, si legge sul lavoro finale: ci sono i nomi di Fabio Pammolli, allora direttore di Imt e tutor della Madia, e Giorgio Rodano, supervisore della tesi. Pammolli e Rodano non hanno voluto rispondere alle domande del Fatto su quanto dichiarato da Tilburg.

La notizia si aggiunge a quanto già scoperto dal Fatto nei giorni scorsi: blocchi di frasi per oltre 4 mila parole senza virgolette e senza corretta attribuzione della fonte compaiono nella tesi del ministro identiche a quelle di altri autori. Queste frasi finiscono in alcune pubblicazioni successive, co-autorate dalla Madia e da una collega di dottorato a Imti, Caterina Giannetti. Il Cambridge Journal of Economics, che ha ospitato quei lavori, ha ora aperto un’indagine interna per sospetto plagio. Nel capitolo 2 della tesi del ministro, l’analisi della Madia è ripresa nella metodologia da altri autori senza correttamente citare la fonte. Alcune parti di quel capitolo si ritrovano nella tesi di dottorato di Caterina Giannetti, conseguito nello stesso anno a Imt (tutor Pammolli e supervisore Giampiero M. Gallo, oggi entrambi collaborano con il governo Gentiloni).
A Tilburg nel 2008, spiega la portavoce dell’università, c’erano Caterina Giannetti e Maria Bigoni, colleghe di dottorato della Madia a Imt. Le stesse che nel capitolo 3 della sua tesi, il ministro ringrazia per “avermi aiutato a condurre l’esperimento” a Tilburg, specifica in una nota. La portavoce dell’università olandese conferma la loro presenza, ma specifica che “gli esperimenti della Bigoni a Tilburg non hanno nulla a che vedere con quello che compare nel capitolo 3 della tesi del ministro”.

Chi ha condotto quindi quell’esperimento che dovrebbe spiegare come funziona la Flexicurity nel mercato del lavoro sottoponendo ai partecipanti, nel ruolo di aziende pronte ad assumere e di potenziali dipendenti, la scelta tra una serie di comportamenti? “Non mi pare di ricordare che Giannetti avesse condotto esperimenti a Tilburg”, dice al Fatto Hans Degreyse, oggi professore a Louvain, in Belgio. Nel 2008 anche Degreyse era a Tilburg. È stato revisore della tesi e commissario per l’esame di dottorato della Giannetti a Imt.

La firma della co-autrice appare e scompare

Il Fatto aveva già scoperto che il disegno e la metodologia di quell’esperimento “condotto a Tilburg” era stato in gran parte ripreso, parola per parola, da lavori scientifici di altri autori, senza virgolette e senza citare correttamente la fonte originale, se non in bibliografia. Non ci sono neppure informazioni su come e quando è stato condotto e con quanti partecipanti.

Sulla base delle informazioni finora raccolte dal Fatto, o l’esperimento di Tilburg di cui si parla nel capitolo 3 non è mai stato condotto o è stato eseguito da Caterina Giannetti. Quello stesso esperimento ricompare nel capitolo di un volume – Labour Markets at Crossroads, pubblicato nel 2012 dalla casa editrice Cambridge Scholars – firmato, questa volta, sia dalla Madia che dalla Giannetti. La Giannetti non ha mai voluto rispondere al Fatto.

Secondo dato importante: come il Fatto ha riscontrato, nella versione della tesi della Madia inviata ai revisori esterni il 25 agosto 2008, il capitolo 2 della tesi del ministro è firmato da Marianna Madia e Caterina Giannetti. Nella versione finale, pubblicata sul sito di Imt, il capitolo 2 è firmato solo dalla Madia. E nel capitolo 3 inviato ai revisori non c’è la parte riguardante l’esperimento condotto a Tilburg e i risultati conseguiti.

I commissari dell’epoca

“Imt dovrebbe procedere a una verifica interna, e lo dico anche a tutela di Marianna Madia, è nell’interesse di tutti sgombrare il campo da ogni dubbio”, dice oggi Davide Fiaschi, economista che insegna a Pisa, uno dei tre membri della commissione che nel 2008 ha esaminato la tesi. Concordano gli altri due: Carlo Cambini, professore di Economia al Politecnico di Torino, e Antonio Nicita, commissario dell’Agcom dal 2013. Nicita dice di aver incontrato la Madia per la prima volta il giorno dell’esame di dottorato, anche se in quegli anni hanno frequentato gli stessi ambienti della politica (oggi Nicita collabora con l’Arel di Enrico Letta dove all’epoca lavorava la Madia). Nicita conferma di aver avuto in quegli anni amicizie in comune con la Madia, come quella con Giulio Napolitano. Ma non ritiene che questo possa aver condizionato il suo giudizio sulla tesi.

“In Europa la commissione esaminatrice è esterna e ha più importanza che negli Usa. Pertanto è essenziale che ogni potenziale conflitto di interessi sia del tutto evitato”, spiega al Fatto Nicholas Steneck, direttore del centro di Etica e Integrità della Ricerca all’Università del Michigan.

Fonte: QUI

Gemini: iI primo trapianto di testa ? (VIDEO)


Per anni, chirurgo italiano Dr. Sergio Canavero è stato progettando di tentare di eseguire il primo trapianto di testa del mondo e ha proposto che essa avrebbe avuto luogo nel  dicembre 2017 ottenendo immensa attenzione dei media e la critica.

Nel 2013, il Dr. Canavero ha delineato i suoi piani per la procedura in un  documento  pubblicato su Neurology Surgical International. “Nel 1970, il primo legame cephalosomatic è stato raggiunto nella scimmia. Tuttavia, la tecnologia non esisteva per ricollegare il midollo spinale, e questa linea di ricerca è stato non è più perseguito “, ha scritto. Dr. Canavero ha proposto il trapianto a testa ma includeva la riconnessione con il midollo spinale, nella speranza di trapiantare con successo la testa su un corpo diverso. “Molte malattie umane senza cura potrebbe beneficiare della procedura.”

Nel giugno 2015, il Dr. Canavero è stato  reclutando i chirurghi a partecipare alla procedura, che sarà condotta su Valery Spiridinov, un 31-year-old man russo con la malattia di Werdnig-Hoffman, una rara malattia genetica che impedisce i muscoli di crescere.
Cinese chirurgo Dr. Xiaoping Ren  si è unito  alla procedura prevista come assistente del Dr. Canavero. Con la Cina più interessati al procedimento, Spiridinov sarebbe stato sostituito da un volontario dalla Cina a causa di problemi legali. Dr. Canavero ha anche espresso interesse per eseguire la procedura in Vietnam o nel Regno Unito, anche se una posizione per la procedura è ancora da definire.

Ottanta chirurghi provenienti da Russia, Cina e Corea del Sud saranno coinvolti nel tentativo di trapianto, che è stimato a prendere 36 ore e un costo di 10 milioni di $. La squadra è prevista per presentarsi e spiegare il loro piano nel mese di giugno 2017 una conferenza a Baltimora, Md.

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Farid Amirouche, professore di ingegneria meccanica e bioingegneria presso l'University of Illinois, Chicago, e direttore del Laboratorio di Ricerca Biomeccanica e di Ortopedia di ricerca, ha sviluppato la lama che verrà utilizzato per tagliare la testa del volontario dal suo corpo nel tentativo di sostituire su il corpo di un donatore morte cerebrale. “La fresa sistema comprende un gruppo porta lama monouso con una lama di taglio di diamante, con il gruppo porta-lame scivolare dentro e fuori di una testa rotante, ed un supporto nervo retrattile e regolabile con una fessura di montaggio per evitare lama avanzamento oltre il diametro del nervo. Una matrice riflettente di luce è utilizzato sul supporto regolabile per fornire luce e il rilevamento della superficie nervo e la sua posizione rispetto alla lama supplementare “, ha affermato Amirouche in un  comunicato stampa . Nel mese di novembre 2016, il Dr. Canavero ha presentato un sistema di realtà virtuale per i pazienti sottoposti alla chirurgia presso l'Neuro Conferenza di Glasgow. Uno dei medici di pianificazione della procedura con il Dr. Canavero, Corea del Sud Dr. C-Yoon Kim, ha affermato  di aver con successo  ricostruito  midollo spinale e cervicale nei ratti e un cane. Dr. Canavero e il suo team rilasciato foto e una  carta  nel febbraio 2017 sostenendo un esperimento hanno condotto in Corea del Sud dimostra che la rigenerazione del midollo spinale cervicale è possibile. New Scientist  ha riportato  che diversi scienziati hanno notato questa ricerca non si traduce direttamente agli esseri umani, e che molto più lavoro deve essere fatto.

Dr. Canavero inizierà il suo tentativo raffreddando il corpo del volontario a 50 gradi Fahrenheit e recidere sia la testa e la testa il cervello del donatore morto dai loro rispettivi corpi e midollo spinale. Polietilenglicole verrà utilizzato per collegare la testa del volontario con il midollo spinale del corpo del donatore. Il piano è quello di indurre il volontario in coma per un mese mentre reti sangue e nuova nervose ricostruire nella speranza che il corpo non rifiuta la testa un tipo intrinseco di rischio in tutte le procedure di trapianto. Oltre alla colonna vertebrale, la testa di Spiridinov dovrà anche essere ricollegato alle vie aeree, l'esofago e vasi sanguigni.

La procedura prevista è incitato preoccupazioni etiche e morali di tutto il mondo. Alcuni hanno  rispetto  a Frankenstein, e molti credono la scienza non esiste ancora per questa procedura per avere successo. Alcuni scienziati e ricercatori  sostengono  che il piano del Dr. Canavero, non importa quanto ambizioso, non possono mai essere implementate con successo, perché il corpo è una cognizione incarnata di tutta la sua auto. Un medico ha scritto un  editoriale  per Forbes nel 2015 Calling Dr. Canavero “fuori di testa”. Dr. Arthur Kaplan, testa di Etica Medica presso la New York University Langone Medical Center ha scritto, “Eticamente il grande ostacolo è ciò che accadrà se io mi attengo una vecchia testa su un nuovo corpo. Il cervello non è contenuta in un secchio si integra con la chimica del corpo e del suo sistema nervoso. Sarebbe un cervello di integrare segnali nuovi, le percezioni, le informazioni da un corpo diverso da quello che era a conoscenza? Credo che il risultato più probabile è follia o grave disabilità mentale.”

Dr. Canavero risposto alle critiche del dottor Caplan che le persone che vivono con condizioni incurabili e debilitanti non hanno accesso ad alcun tipo di trattamento e sono costretto ad uno stile di vita molto limitata e degradanti. Spera in futuro che i trapianti di testa possono essere condotte per prolungare la vita e che i cloni possono essere utilizzati una volta che la tecnologia è migliorata e perfezionata sugli esseri umani.

Il tentativo di trapianto è ancora previsto per essere condotto qualche volta nel dicembre 2017 in attesa di approvazione e il finanziamento.

Fonti: QUI 1  QUI 2  QUI 3  QUI 4  QUI 5  QUI 6

sabato 8 aprile 2017

Calciatori brasiliani con falsi documenti


Avi inesistenti, parenti per finta, et voilà, i brasiliani diventavano anche italiani in virtù del principio dello ius sanguinis. Ma non avevano i requisiti previsti dalla legge perché, sostiene il gip Daniela Critelli, era tutto fasullo, organizzato a tavolino con delle pratiche costruite ad hoc
C’è il centrocampista Bruno Henrique Corsini, 24 presenze con il Palermo in questa stagione. Ci sono anche Gabriel Boschilia, undici partite giocate e 6 gol segnati nel campionato francese con la maglia del Monaco, e Daniel Vancan del Gil Vicente, squadra impegnata nella seconda serie portoghese. Con loro altri calciatori dell’Internacional di Porto Alegre e del Red Bull Brasil, più otto giocatori di Serie A di calcio a 5 e altri due impegnati in Serie B. Trecento in tutto. Italiani, ma per finta. Almeno secondo l’indagine coordinata dalla procura di Nola e condotta dai carabinieri della stazione di Somma Vesuviana. I loro passaporti, stando all’inchiesta, erano falsi. Avi inesistenti, parenti per finta, et voilà, i brasiliani diventavano anche italiani in virtù del principio dello ius sanguinis. Ma non avevano i requisiti previsti dalla legge perché, sostiene il gip Daniela Critelli, era tutto fasullo, organizzato a tavolino con delle pratiche costruite ad hoc.
Tutto avveniva – ovviamente pagando – tra Treni e Brusciano, un piccolo comune nel Napoletano. Un sistema tanto truffaldino quando semplice. Il responsabile dell’ufficio di stato civile del comune di Brusciano e il titolare di un’agenzia di disbrigo pratiche amministrative erano la ‘centrale’ di smistamento dei passaporti fasulli, grazie ai quali venivano aggirati i vincoli di tesseramento previsti dall’attuale normativa. Così un giocatore extracomunitario diventava italiano e – di fatto – aveva maggiori chance di trovare un contratto in un club europeo. Per questo il funzionario comunale, Michele Di Maio, e il proprietario dell’agenzia di pratiche amministrative, Luigi Sonda, sono finiti ai domiciliari con l’accusa, a vario titolo, di corruzione, falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’indagine è partita nel maggio 2016, quando un dirigente della questura di Terni, addetto alla divisione di polizia amministrativa e sociale, ha segnalato alcune anomalie rilevate nell’ambito di alcune pratiche per il rilascio del passaporto italiano a sei cittadini di nazionalità brasiliana, che risultavano averla ottenuta a seguito di presentazione di un’istanza presso il comune di Brusciano, dove risultavano anagraficamente residenti. Dall’analisi approfondita di 400 pratiche sospette, sarebbe emerso che in 191 casi mancavano indicazioni cruciali sui moduli o documentazione fondamentale come certificati di matrimonio.
Le squadre in cui i calciatori militano si sono dichiarate estranee. Ma almeno un dirigente, invece, ha ammesso di aver pagato. È un manager del Kaos Futsal Ferrara, club di calcio a 5, che ha dichiarato di aver versato 3.700 euro a Sonda e somme tra gli 85 e i 150 euro per ogni pratica al fine di ottenere i passaporti italiani per almeno cinque giocatori brasiliani. Quel denaro, scrive il gip del tribunale di Nola, veniva versato “per procurare illegalmente l’ingresso e la permanenza nel territorio italiano o comunque nell’Unione Europea”.

“È inutile che perdiamo tempo, le residenze di tutte le pratiche da me ricevute per la richiesta di cittadinanza italiana sono false, nel senso che non vengono espletati tutti i dovuti accertamenti. Il resto è tutto chiaro, pulito. Nel senso che vengono qui i cittadini a presentare l’istanza, in regola della legge, con tutta la documentazione, lo faccio per un’associazione benefica”, avrebbe detto Di Maio – secondo quanto riportato dall’Agi – ai carabinieri quando venne interrogato nel luglio 2016, ad inchiesta appena partita. Per il gip, il funzionario del comune “è avvezzo ad una sistematica strumentalizzazione della pubblica funzione di interessi estranei” e “appare insensibile al rispetto delle regole ed ha agito con totale noncuranza” delle stesse.
Il calciatore del Palermo Bruno Henrique Corsini si è invece detto “totalmente estraneo ai fatti e a disposizione per fornire tutta la documentazione necessaria a supporto della mia estraneità”, ricordando anche che suo fratello Douglas è cittadino italiano da anni e ha giocato a lungo con gli azzurri di calcio a cinque. Uno dei casi più clamorosi degli ultimi anni, relativo ai passaporti falsi, resta quello di Omar Abdul Thomas, ex giocatore dell’Enel Basket Brindisi e della Scandone Avellino. Il cestista statunitense, miglior giocatore della Serie A 2010/11, per un anno scese in campo in Italia da sloveno, ma il suo passaporto risultò falso durante un controllo alla frontiera aerea di Fiumicino il 20 giugno 2011. Thomas venne squalificato per 16 mesi dalla Fip, mentre in sede penale il gip di Civitavecchia Marco Mazzeo dichiarò il non luogo a procedere nei suoi confronti per ricettazione, fabbricazione e possesso di documento falso perché il giocatore venne espulso prima di entrare in Italia con il passaporto falso e non è mai tornato esibendo lo stesso tipo di documento.

Fonte: QUI

Siria, Usa attaccano base aerea


Sono 59 i missili che l'esercito americano ha lanciato da due cacciatorpediniere contro la base di Shayrat da dove si sospetta sia stato lanciato l’attacco chimico contro la città di Khan Sheikhoun. Trump: "Un raid mirato, nazioni civili si uniscano a noi”. Putin: "Attacco a Stato sovrano, violata legge internazionale". Tensione fra Usa e Russia durante il Consiglio di sicurezza Onu

L’esercito americano ha lanciato 59 missili Tomahawk da due cacciatorpediniere della marina contro una base aerea di Shayrat, nel centro della Siria, da dove si sospetta sia stato lanciato l’attacco chimico contro la cittadina di Khan Sheikhoun. Così gli Stati Uniti hanno trasformato in realtà quel  “vedrete” pronunciato da Donald Trump, dopo l’attacco con armi chimiche del governo di Damasco a Idlib, provincia in mano ai ribelli. L’impatto dei missili al suolo è avvenuto intorno alle 20.45 ora di Washington (le 2,45 in Italia), mentre a Damasco erano le prime ore del mattino. “Un’aggressione irresponsabile”, ha replicato il presidente Bashar al Assad, a cui “la Siria e i suoi alleati risponderanno in maniera appropriata“, ha aggiunto il suo consigliere politico Buthayna Shaaban, assicurando anche che “il coordinamento tra Damasco e suoi alleati – Russia e Iran – continua”.

Consiglio di sicurezza Onu – È rimasta alta la tensione fra Usa e Stati Uniti anche durante la seduta del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Gli Stati Uniti promettono di essere pronti “a fare di più, ma speriamo che non sia necessario”, come ha detto l’ambasciatrice Nikki Haley. “Gli Usa non resteranno a guardare quando vengono usate armi chimiche”, ha aggiunto nel suo intervento, attaccando Mosca: “Ogni volta che Assad ha passato il limite della decenza umana la Russia è stata sempre accanto a lui”. “L’aggressione Usa in Siria è illegittima e rafforza il terrorismo“, è stata la replica del vice ambasciatore russo, Vladimir Safronkov.

Trump: “Attacco mirato”. Siria: “15 morti, di cui 4 bimbi” – “Ho ordinato un raid mirato“, ha fatto sapere Trump parlando da Mar-a-Lago e spiegando che “gli Stati Uniti devono prevenire la diffusione e l’uso delle armi chimiche”. Una dichiarazione di poco più di tre minuti, in cui Trump è nuovamente tornato ad attaccare il presidente Assad, definendo l’attacco di Idlib “barbaro“. Poi il presidente ha invitato “tutte le nazioni civili a unirsi a noi nel tentativo di porre fine al massacro in Siria e al terrorismo di tutti i tipi”. Un comunicato del Pentagono fa sapere che l’attacco ha “ridotto la capacità del governo siriano di utilizzare armi chimiche“. Secondo l’agenzia di stampa siriana Sana, sono almeno nove le vittime civili, 15 quelle totali, provocate dal bombardamento: a perdere la vita nei raid sono stati anche quattro bambini.
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Russia: “Aggressione a Stato sovrano” – Mosca, storica alleata e protettrice di Assad, ha già preso delle contromisure, sospendendo l’intesa con gli Usa per la sicurezza dei voli durante le operazioni aeree in Siria. Secondo Jeff Davis, portavoce del Pentagono, la Russia è “stata informata in anticipo dell’attacco”. Vladimir Putin ha definito l’azione militare americana come “un atto di aggressione contro uno Stato sovrano che viola la legge internazionale”. L’attacco, secondo il Cremlino, è stato sferrato sulla base di “un pretesto inventato“. Quanto accaduto, aggiunge il portavoce di Putin, crea “un serio ostacolo” alla costituzione di una coalizione internazionale per sconfiggere l’Is. Putin ha presieduto una riunione del Consiglio di sicurezza in cui, precisa il Cremlino, si è constatato che le relazioni Usa-Russia sono danneggiate a causa del raid. Il primo ministro Dimitry Medvedev  parla di attacchi illegali arrivati a “un passo da scontri militari con la Russia”. “Gli Stati Uniti stanno combattendo in Siria e Yemen sullo stesso lato dei gruppi terroristici Isis e al-Qaeda”, ha affermato su Twitter il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif 
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Francia e Germania: “Responsabilità è di Assad” – Appoggiano la scelta degli Stati Uniti, ovviamente, gli alleati storici di Washington come l’Inghilterra. “Il governo britannico – fa sapere il primo ministro Theresa May – considera l’azione una risposta appropriata”. Su “Assad pesa l’intera responsabilità. La Francia e la Germania proseguiranno gli sforzi con i loro partner nel quadro dell’Onu per sanzionare in modo più appropriato gli atti criminali e l’uso di armi chimiche vietate dai trattati”, scrivono invece il presidente francese, Francois Hollande e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, in una nota congiunta.  L’attacco Usa è un “passo positivo“, ha commentato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che poi però ha precisato: “Ma è sufficiente? Non vedo come possa esserlo, spero che questa operazione rappresenti un inizio”. 
Trump nel 2013 diceva: “Non attacchiamo la Siria” – E pensare che 4 anni fa Trump era assolutamente contrario ad un attacco in Siria. “Ancora una volta dico al nostro leader: non attaccare la Siria. In caso contrario succederanno molte cose negative. Da quella guerra l’America non ottiene nulla”, scriveva su Twitter il 5 settembre del 2013 Trump, che all’epoca era soltanto un imprenditore. Tre anni e mezzo dopo siede nello Studio Ovale ed ha evidentemente cambiato idea.

Donald J. Trump ✔ @realDonaldTrump
AGAIN, TO OUR VERY FOOLISH LEADER, DO NOT ATTACK SYRIA - IF YOU DO MANY VERY BAD THINGS WILL HAPPEN & FROM THAT FIGHT THE U.S. GETS NOTHING!

ORA PER ORA

Ore 20.07 – Mosca annuncia ufficialmente chiusura linea diretta con Usa
Il ministero della Difesa russo ha annunciato ufficialmente al Pentagono la chiusura della linea diretta per prevenire incidenti tra gli aerei militari in Siria a partire dalla mezzanotte di domani: lo fa sapere il portavoce del ministero russo, generale Igor Konashenkov.

Ore 19.33 – Ambasciatrice Usa: “Azione misurata, siamo pronti a fare di più”
“La nostra azione è stata molto misurata e siamo pronti a fare di più, ma speriamo che non sia necessario”: lo ha detto l’ambasciatrice Usa all’Onu Nikki Haley intervenendo al Conmsiglio di sicurezza. “Gli Usa non resteranno a guardare quando vengono usate armi chimiche”, ha aggiunto attaccando Mosca: “Ogni volta che Assad ha passato il limite della decenza umana la Russia è stata sempre accanto a lui”.

Ore 19.21 – Casa Bianca: “Tutti i 59 missili a segno”
Tutti e 59 i missili lanciati dagli Usa sulla Siria hanno centrato l’obiettivo: lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer.

Ore 19.49 – Russia a Onu: “L’aggressione degli Stati Uniti rafforza il terrorismo”
“L’aggressione Usa in Siria è illegittima e rafforza il terrorismo”: lo ha detto il vice ambasciatore russo all’Onu, Vladimir Safronkov, durante la riunione del Consiglio di sicurezza.

Ore 18.36 – Usa valutano ipotesi del coinvolgimento di Mosca nell’attacco chimico
Gli Stati Uniti stanno verificando l’ipotesi che la Russia possa aver avuto un ruolo o possa aver partecipato all’attacco chimico in Siria, anche se al momento non ci sono prove. Lo afferma una fonte del Pentagono riportata da alcuni media americani.

Ore 18.13 – Appello Onu: “Uso di armi chimiche deve avere conseguenze”
“Il Consiglio di Sicurezza Onu deve mandare un messaggio forte ed unitario, quello che qualsiasi uso di armi chimiche non sarà tollerato e avrà delle conseguenze”: lo ha detto Jeffrey Feltman, numero uno degli affari politici delle Nazioni Unite, durante la riunione di emergenza dei Quindici dopo l’attacco Usa in Siria. Feltman ha poi lanciato un “appello alle parti a rinnovare urgentemente l’impegno sui negoziati di Ginevra”.
Ore 17.23 – Fox News: “Nave da guerra russa è entrata nel Mediterraneo”
Una nave da guerra russa è entrata nel Mediterraneo e si starebbe dirigendo verso i due cacciatorpedinieri americani che hanno lanciato l’attacco in Siria della scorsa notte. Lo riporta Fox News.

Ore 17.05 – Medvedev: “Attacco Usa a un passo da esercito russo”
Il primo ministro russo, Dimitry Medvedev, ha scritto sui social media che gli attacchi Usa sono illegali e sono arrivati a “un passo da scontri militari con la Russia”. “Al posto della reiterata tesi su una lotta comune contro il nemico principale – l’Isis – l’amministrazione Trump ha dimostrato che condurrà una battaglia accanita contro il legittimo governo della Siria”, scrive il premier su Facebook.

Ore 16.50 –  Guterres: “Rischio escalation, serve moderazione”
Il segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, ha avvertito del rischio di una “escalation” e ha chiesto moderazione per evitare “qualunque atto che possa approfondire la sofferenza dei siriani”, sottolineando che la guerra in Siria si può risolvere solo tramite la via politica.

Ore 16.17 – Vescovo di Aleppo: “Attacco Usa uno sbaglio strategico”
La vicenda del “gravissimo attacco chimico a Idlib deve essere approfondita per accertarne le responsabilità” e il bombardamento successivo voluto dal presidente Usa Trump “credo sia stato uno sbaglio strategico”. A dichiararlo al Servizio di informazione religiosa (Sir) è monsignor Jean-Clement Jeanbart, arcivescovo greco-melkita di Aleppo.

Ore 16.02 – Russia notifica stop a comunicazione con Usa su spazio aereo
La Russia ha notificato al comando della coalizione guidata dagli Stati Uniti per la Siria di sospendere il canale di comunicazione sullo spazio aereo del Paese del Medio Oriente. Lo ha detto un portavoce della coalizione, il colonnello dell’Air Force statunitense, John Dorrian. Il canale di comunicazione era stato aperto per evitare che gli aerei dei due Paesi si scontrassero durante le operazioni nello spazio aereo siriano.

Ore 15.59 – Trudeau: “Supporto a Usa, attacco limitato e mirato”
Il Canada appoggia l’attacco americano alla base militare siriana e sottolinea il proprio supporto agli Usa. Lo ha detto il primo ministro, Justin Trudeau, parlando di un attacco “limitato e mirato”. L’uso da parte del regime di Assad di armi chimiche – ha proseguito Trudeau – non può essere ignorato e l’attacco dei giorni scorsi a Idlib va considerato come un crimine di guerra.
Ore 15.33 – Iran: “Usa combatte sullo stesso fronte di Isis e al-Quaeda”
Gli Stati Uniti stanno combattendo in Siria e Yemen sullo stesso lato dei gruppi terroristici Isis e al-Qaeda”. Ad affermarlo su Twitter è il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, per il quale “è ora di smettere con montature e coperture”. Il ministro ha aggiunto che “gli Stati Uniti hanno già usato due volte accuse fasulle su armi chimiche, nel 2003 per invadere l’Iraq e ora per attaccare la Siria”.

Ore 15.31 – Riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza Onu
Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu terrà a breve una riunione di emergenza sull’attacco Usa in Siria. Lo confermano all’Ansa fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro. La riunione – precisano le fonti – dovrebbe iniziare alle 11.30 locali, le 17.30 italiane.

Ore 15.27 – Damasco, testimoni: “Forte esplosione in centro città” 
Una forte esplosione si è udita poco fa nel centro moderno di Damasco. Secondo le prime testimonianze si tratta di un’autobomba esplosa nella centrale piazza Arnus. Non si hanno conferme ufficiali dell’accaduto né si hanno notizie di vittime.

Ore 15.02 – Putin presiede riunione Consiglio di sicurezza
Vladimir Putin ha presieduto una riunione del Consiglio di sicurezza per discutere in dettaglio della situazione in Siria dopo i raid degli Stati Uniti che avranno “inevitabili conseguenze negative” sul fronte degli sforzi comuni per la lotta al terrorismo. Il Consiglio di sicurezza ha constatato con rincrescimento che le relazioni Usa-Russia sono danneggiate a causa del raid.

Ore 14.59 – Erdogan: “Attacco positivo, ma non sufficiente”
L’attacco Usa contro la base aerea siriana di Shayrat è un “passo positivo”, ma non è sufficiente. Lo ha dichiarato il presidente turco Erdogan. “È un passo contro i crimini di guerra commessi dal regime di Assad sia con armi convenzionali che chimiche. Ma è sufficiente? Non vedo come possa esserlo” ha detto Erdogan.

Ore 14.51 – Tv al Mayadin: “Jet siriani trasferiti prima del raid”
Gran parte degli aerei militari governativi siriani presenti nella base aerea di Shayrat erano stati trasferiti prima dell’attacco Usa. Lo riferisce la tv panaraba al Mayadin, vicina all’Iran, che cita “fonti ben informate” in Siria.

Ore 14.35 – Consigliera Assad: “Risponderemo all’aggressione Usa”
“La Siria e i suoi alleati risponderanno in maniera appropriata a quest’aggressione”: lo ha detto oggi Buthayna Shaaban, consigliere politico del presidente siriano Bashar al Assad. Poi ha assicurato che “il coordinamento tra Damasco e suoi alleati (la Russia e l’Iran) continua”.

Ore 14.25 – Agenzia di stampa Sana: “Nove vittime civili”
Sono almeno nove le vittime civili provocate dal bombardamento americano della base di Shairat, in Siria: lo ha riferito oggi l’agenzia di stampa statale Sana, secondo la quale a perdere la vita nei raid sono stati anche quattro bambini.

Ore 13.43 – Tillerson: “In corso sforzi per rimuovere Assad”
“Sono in corso sforzi da parte della coalizione internazionale per rimuovere dal potere Bashar al Assad”: lo ha affermato il segretario di stato Rex Tillerson parlando con i giornalisti su quanto accaduto in Siria. “Ritengo importante che Mosca consideri attentamente il suo sostegno al regime”, ha aggiunto il capo della diplomazia Usa.

Ore 13.15 – Assad: “Comportamento Usa irresponsabile”
Il comportamento degli Usa è stato “spericolato e irresponsabile”. Lo denuncia lo staff del presidente siriano Bashar al Assad dopo l’attacco americano.

Ore 13.10 – Tusk: “Da Usa necessaria risolutezza”
“Gli attacchi degli Usa mostrano la necessaria risolutezza contro i barbari attacchi chimici. La Ue lavorerà con gli Usa per mettere fine alla brutalità in Siria”. Lo ha twittato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk.

Ore 12.50 – Nato: “Regime siriano ha responsabilità reazione Usa”
“Il regime siriano porta la piena responsabilità per questo sviluppo”. Lo dichiara il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, dopo aver affermato che “a seguito dell’orrendo attacco con armi chimiche di questa settimana a Khan Shaykhun, che ha ucciso dozzine di persone compresi molti bambini, gli Stati Uniti hanno lanciato un attacco contro la base aerea di Shayrat in Siria”. Stoltenberg ha sottolineato che l’Alleanza “considera l’uso di armi chimiche come una minaccia alla pace e sicurezza internazionali

Ore 12.30 – Juncker: “Capisco reazione contro gli attacchi chimici”
“Gli sforzi per frenare la spirale di violenza in Siria ed il lavoro per una pace durevole dovrebbero essere raddoppiati Solo una transizione politica può condurre a questo risultato. Il presidente e la Commissione restano pronti a sostenere in pieno la loro parte”, ha commentato
A chi ha chiesto quale fosse la posizione della Ue nei confronti del futuro di Bashar al Assad, la portavoce dell’alto rappresentante Federica Mogherini, Maja Kocijancic, ha risposto: “Non ci sono dubbi sulle conclusioni che sono state adottate dal Consiglio esteri lunedì scorso,
 in cui cui si dichiarava che gli europei ricordavano che non ci poteva essere una pace durevole in Siria sotto l’attuale regime.
Ore 12.12 – Russia: “Attacco Usa è aggressione contro nostro alleato”
La Russia considera il raid missilistico degli Usa in Siria “un atto di aggressione nei confronti di una nostro alleato”. Così il portavoce del Cremlino che ha evitato di rispondere alla domanda se Mosca aumenterà la sua presenza militare in Siria. “Solo il presidente Putin può disporre l’aumento delle truppe russe in Siria”, ha detto. Lo riporta la Tass. (

Ore 12.10 – Mosca: “Usa ci ha avvisato degli attacchi”
La Russia è stata avvisata dell’attacco missilistico degli Usa in Siria attraverso i canali esistenti. Lo ha confermato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. Lo riporta la Tass.

Ore 12.08 – Russia: “Flop Usa, a segno solo 23 missili su 59”
Secondo i dati a disposizione delle autorità russe, “la base aerea siriana” di Shayrat “è stata raggiunta solo da 23 missili” americani e “il luogo in cui sono caduti gli altri 36 missili da crociera è sconosciuto”: lo ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, sottolineando che stando a queste cifre “l’efficacia bellica del massiccio attacco missilistico americano alla base siriana è estremamente bassa”

Ore 12.00 – Russia: “Rafforzeremo difese aree Siria”
Il ministero della Difesa russo ha annunciato piani per il rafforzamento delle difese aeree siriane per proteggere le infrastrutture del Paese dopo il raid Usa. Lo riporta la Tass.

Ore 11.55 – Reporter russo: “Distrutti 9 caccia”
Nove caccia dell’esercito siriano sarebbero stati distrutti nel raid lanciato dagli Usa nella notte contro la base aerea di Shayrat, nella provincia centrale di Homs. Lo ha riferito il giornalista russo dell’emittente Rossiya 24, Yevgeny Poddubny, che ha constatato di persona i danni inflitti al sito come dimostrano le foto pubblicate sul suo profilo Instagram. Secondo il reporter, sarebbero stati colpiti gli hangar dove si trovavano gli aerei, mentre la pista della base non sarebbe stata danneggiata anche se al momento sarebbe disseminata di frammenti di vario tipo.
Ore 11.53 – Berlino: “Raid Usa è attacco limitato”
L’attacco degli Usa “è stato mirato e limitato” e Berlino chiede che “ora con tutte le forze ci si impegni per un processo politico” per risolvere il conflitto in Siria. Lo ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, in conferenza stampa a Berlino.

Ore 11.51 – Russia: “Dopo attacco Usa, miliziani attaccano truppe siriane”
I miliziani antigovernativi hanno lanciato un vasto attacco contro le truppe siriane dopo il raid missilistico degli Usa. Così il ministero della Difesa russo citato dalla Tass.

Ore 11.40 – Tajani annulla evento al parlamento Ue con viceministro siriano
Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha negato l’autorizzazione allo svolgimento di una conferenza sulla situazione in Siria, cui era invitato il viceministro degli Esteri del Paese mediorientale Ayman Soussan. La conferenza era stata organizzata dal parlamentare spagnolo del gruppo della Sinistra unitaria Javier Couso Permuy. “Dopo il recente uso di armi chimiche e i seguenti sviluppi – si legge in una lettera inviata da Tajani all’eurodeputato – ho deciso di non autorizzare questo evento”, ritenuto da Tajani “politicamente inopportuno”. Per ragioni di sicurezza non è stato autorizzato nemmeno l’accesso al parlamento per Ayman Soussan.

Ore 11.23 – “Con Francia e Germania per far riprendere negoziati”
“Con il presidente francese Hollande e la cancelliera Merkel abbiamo preso il comune impegno perché l’Europa contribuisca alla ripresa dei negoziati in Siria”, ha concluso il presidente del consiglio italiano.

Ore 11.20 – Gentiloni: “Azione accelera negoziati”
“C’è l’impegno comune perché l’Europa contribuisca alla ripresa dei negoziati in Siria – ha aggiunto Gentiloni – Sono convinto che l’azione di questa notte non ostacoli ma acceleri la chance per il negoziato politico”
Ore 11.19 – Gentiloni: “Azione Usa è risposta a crimine di guerra” 
“L’azione ordinata stanotte da Trump è una risposta motivata a un crimine di guerra. Chi fa uso di armi chimiche non può contare su attenuanti e mistificazioni. Credo che le immagini di sofferenza che abbiamo dovuto vedere nei giorni scorsi in seguito all’uso delle armi chimiche non possiamo pensare di rivederle. L’Italia in ogni caso è sempre la soluzione negoziata”.  Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Gli Stati Uniti – ha aggiunto il premier – hanno definito la loro azione come puntuale e limitata e non come una tappa di una escalation militare”.

Ore 11 – Ambasciatore siriano: “Usa hanno avvisato Mosca?”

Le autorità siriane intendono chiarire con la parte russa se gli Stati Uniti l’hanno davvero avvisata di un attacco imminente in Siria. Così l’ambasciatore siriano a Mosca citato da Interfax

Ore 10.55 – Russia: Occidente vuole salvaguardare Al Nusra”
Non si può fare a meno di pensare che Jabath al Nusra è un’organizzazione che per l’Occidente deve essere salvaguardata. Così il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov parlando dall’Uzbekistan.

Ore 10.52 – Russia: “Attacco Siria ricorda invasione Iraq”
L’attacco americano in Siria “è un atto di aggressione con un pretesto assolutamente inventato” e “ricorda la situazione del 2003, quando gli Usa e la Gran Bretagna, con alcuni loro alleati, hanno invaso l’Iraq”: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov

Ore 10.50 – Alfano: “Russia lavori a cessate il fuoco”
“È necessario che la Russia usi la propria influenza in favore di un reale cessate il fuoco, del pieno accesso umanitario e di un processo di progressiva costruzione
 della fiducia tra le parti siriane”. Lo afferma il ministro degli Esteri Angelino Alfano

Ore 10.40 – Alfano: “Azione militare Usa proporzionata”
“L’Italia comprende le ragioni di un’azione militare Usa proporzionata nei tempi e nei modi, quale risposta a un inaccettabile senso di impunità nonché quale segnale di deterrenza verso i rischi di ulteriori impieghi di armi chimiche da parte di Assad, oltre a quelli già accertati dall’Onu”. Lo dichiara il ministro degli Esteri Angelino Alfano una nota sottolineando che “il governo segue con la massima attenzione gli sviluppi nel Mediterraneo, tenuto conto dei suoi molteplici e diretti interessi alla sicurezza e alla stabilità della regione”.

Ore 10.36 – Turchia: “Rimuovere subito Assad”
In Siria “deve essere stabilito un governo di transizione senza Assad. Deve essere rimosso il più presto possibile”. Lo ha detto il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, confermando il sostegno di Ankara all’intervento Usa.

Ore 10.25 – Giappone: “Sostegno a Usa”
Il Giappone si unisce a Regno Unito, Australia, Israele, Turchia e Arabia Saudita nel fornire pieno appoggio al raid americano contro la base aerea siriana di Shayrat, nella provincia occidentale di Homs, da dove sarebbero decollati i caccia responsabili dell’attacco chimico su Khan Sheikhoun.  “Molte persone innocenti sono state vittima degli attacchi chimici. La comunità internazionale è rimasta sconvolta dalla tragedia che ha ucciso molti bambini”, ha detto il primo ministro giapponese, Shinzo Abe, per il quale l’attacco con il gas nervino sferrato dal regime siriano ha giustificato la rappresaglia.

Ore 10.20 – Ankara: “Ora no fly zone”
“Per evitare che massacri simili” a quello di Idlib “accadano di nuovo è imperativo creare con urgenza una ‘no-fly zonè e una zona di sicurezza” per i civili. Lo afferma in una nota scritta il portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin, ribadendo che Ankara considera l’attacco Usa in Siria una “risposta positiva” e un “passo importante” per difendere i civili da ulteriori raid. “È importante che la comunità internazionale agisca unita per porre fine alla crisi umanitaria in Siria”, aggiunge Kalin.
Ore 10.18 – Francia e Germania: “Responsabilità è di Assad”
Lo scrivono il presidente francese, Francois Hollande e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, in una nota congiunta dopo il bombardamento Usa in Siria.

Ore 10.15 – Russia chiede riunione urgente consiglio sicurezza Nazioni Uniti
La Russia ha sospeso il memorandum sottoscritto con gli Stati Uniti per comunicazioni fra militari finalizzate a evitare incidenti sui cieli della Siria e ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Lo ha reso noto il ministero degli esteri russo.

Ore 10.00 – Mosca: “Attacco Usa deciso prima di strage con armi chimiche”
Gli Usa avevano deciso di attaccare la Siria già prima della strage avvenuta tre giorni fa nella provincia siriana di Idlib per un presunto attacco con armi chimiche di cui sono accusate le truppe di Damasco: lo sostiene il ministero degli Esteri russo, secondo cui la carneficina di Idlib è stata per gli americani solo “un pretesto”.

Ore 9.55 Cina: “Mantenere calma”
Sulla Siria, la Cina mantiene la sua posizione basata “sulla soluzione politica”.  Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, invitando “le parti a mantenere la calma e ad evitare l’escalation delle tensioni”. In base agli ultimi sviluppi, “la soluzione politica si profila quanto mai urgente”.

Ore 9.47 – Mosca sospende intesa con Usa su sicurezza voli
Dopo l’attacco americano in Siria, la Russia ha deciso di sospendere il memorandum con la coalizione a guida americana per la prevenzione degli incidenti e sulla garanzia della sicurezza dei voli durante l’operazione in Siria: lo riferisce il ministero degli Esteri russo.

Fonte: QUI


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