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martedì 29 dicembre 2015

Le minacce del PD - Video VERGOGNA (CONDIVIDI)


Guardate la violenza del PD!

Il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso si scaglia con violenza sulla consigliera Sara Marcozzi, unica donna in aula, durante l'azione dimostrativa del M5S a tutela dei soldi degli abruzzesi. 

Guardate cosa accade ai banchi della giunta mentre l’aula del consiglio regionale era ancora deserta.

"Da settimane nella commissione bilancio del Consiglio regionale d’Abruzzo chiediamo di conoscere i capitoli di spesa del bilancio della Regione, per far sapere agli abruzzesi come vengono spesi i loro soldi e tutelarli dall’ennesimo spreco.

Niente di strano, chiedevamo solo normalità, la legittima trasparenza necessaria quando si deve discutere e votare la destinazione dei soldi dei cittadini.
L'abbiamo chiesto invano e questa è la risposta di oggi da parte del Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso.
Le immagini parlano da sole...
Ps: Senza capitoli di spesa, noi non possiamo sapere come vengono spesi i soldi dei cittadini, quindi non possiamo discutere né tantomeno modificare il bilancio della Regione.
È come avere uno scontrino della spesa che indica il totale ma non la lista di ciò che si è comprato!
Movimento 5 Stelle Abruzzo MoVimento 5 Stelle Camera MoVimento 5 Stelle Senato Beppe Grillo"

Tutto ciò a seguito delle violenze verbali e minacce rivolte dal PD negli scorsi giorni a Sara Marcozzi
Le minacce del PD!
Non ha fine l'arroganza dei presidenti di regione del Partito Democratico.
Il presidente della Regione Abruzzo minaccia i consiglieri del MoVimento 5 Stelle.
"Le mosche fanno una brutta fine...." ha detto alla consigliera Sara Marcozzi
Dopo De Luca un altro presidente di regione targato Pd che insulta il M5S.
Questi tizi sono alla frutta, e quando vengono smascherati non sanno più che rispondere.

DOVETE DIFFONDERE COME NON MAI, SONO UNA VERGOGNA!

Da settimane nella commissione bilancio del Consiglio regionale d’Abruzzo chiediamo di conoscere i capitoli di spesa del bilancio della Regione, per far sapere agli abruzzesi come vengono spesi i loro soldi e tutelarli dall’ennesimo spreco.Niente di strano, chiedevamo solo normalità, la legittima trasparenza necessaria quando si deve discutere e votare la destinazione dei soldi dei cittadini.L'abbiamo chiesto invano e questa è la risposta di oggi da parte del Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso. Le immagini parlano da sole...Ps: Senza capitoli di spesa, noi non possiamo sapere come vengono spesi i soldi dei cittadini, quindi non possiamo discutere né tantomeno modificare il bilancio della Regione. È come avere uno scontrino della spesa che indica il totale ma non la lista di ciò che si è comprato!Movimento 5 Stelle Abruzzo MoVimento 5 Stelle Camera MoVimento 5 Stelle Senato Beppe Grillo

Posted by Sara Marcozzi on Martedì 29 dicembre 2015

Le minacce del PD!Non ha fine l'arroganza dei presidenti di regione del Partito Democratico.Il presidente della Regione Abruzzo minaccia i consiglieri del MoVimento 5 Stelle."Le mosche fanno una brutta fine...." ha detto alla consigliera Sara MarcozziDopo De Luca un altro presidente di regione targato Pd che insulta il M5S.Questi tizi sono alla frutta, e quando vengono smascherati non sanno più che rispondere.DOVETE DIFFONDERE COME NON MAI, SONO UNA VERGOGNA!

Posted by Sorial Girgis Giorgio on Lunedì 28 dicembre 2015
Fonte: Movimento5Stelle

lunedì 28 dicembre 2015

Liti Interne per Forza Italia (Video)

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A MOGLIANO VENETO, SCOPPIA UNA RISSA TRA ALCUNI GIOVANI "AZZURRI" -

IN HOTEL VOLANO SPINTONI E PAROLE GROSSE, ANCHE CONTRO SILVIO BERLUSCONI E FRANCESCA PASCALE

A quanto si apprende il parapiglia è scoppiato a Mogliano Veneto, dove Elisabetta Gardini ha organizzato lo scorso fine settimana una manifestazione dei giovani del partito 

Nel filmato si intravedono anche Andrea Zappacosta, il “falchetto” caro a Daniela Santanchè, e Laura Capella, esponente di spicco di Forza Italia in Lombardia…

Un video ripreso con un cellulare mostra una zuffa tra i giovani di “Forza Italia” con tanto di insulti a Silvio Berlusconi e Francesca Pascale. A quanto si apprende il parapiglia è scoppiato a Mogliano Veneto, dove Elisabetta Gardini ha organizzato lo scorso fine settimana una manifestazione dei giovani del partito. All’iniziativa non sarebbe stata gradita la partecipazione dei fratelli Zappacosta, i “falchetti” cari a Daniela Santanché. E proprio Zappacosta sembra essere il protagonista degli insulti…






Anonymous - Messaggio alla Turchia

Risultati immagini per anonymous vs turchia

Ancora una volta gli Anonymous fanno la loro apparizione mettendo online, nei propri canali ufficiali, un video dove mettono in guardia gli alleati dell Isis e coloro che fanno "affari" con questi ultimi, in particolare la Turchia e gli esponenti implicati.

Dopo i primi attacchi, il gruppo di Anonymous continua dando altri avvisi ai leader Turchi, che continueranno ad attuare  le dovute misure per tutelare il proprio scopo ideologico LIBERALE !

                                         Video Originale 

                                             Attivate i sottotitoli nella lingua desiderata !!




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Renzi, il "leader" delle FALSE promesse (Video)

Risultati immagini per renzi e il popolo



Ecco il gradimento per il Premier che cresce in Italia...

"CI HAI LASCIATO SENZA SOLDI, BUFFONE". 

Cittadini disperati e arrabbiati accolgono Renzi. 

DIFFONDI il video se ti va, ma #aprigliocchi!

venerdì 18 dicembre 2015

"Ministra" Boschi #Dimettiti (CONDIVIDI ADESSO)

Risultati immagini per boschi dimettiti

L informazione a 5 stelle continua,  GRAZIE alle testimonianze del deputato
che ogni giorno rende pubbliche le PORCATE che molti parlamentari mettono in atto.

Ovviamente dobbiamo ringraziare tutto lo staff parlamentare dei 5 stelle e chi lavora dietro le quinte per rendere tutta questa macchina efficiente e stabile nei fatti e consapevolezza degli obiettivi preposti.

L aiuto prezioso di ogni singolo cittadino è fondamentale per poter rendere l informazione più efficace e cosi aggiornare in modo CORRETTO la popolazione senza l utilizzo di mezze misure o inganni mediatici.

Direttamente dalla pagina del deputato  #pentastellato Alessandro Di Battista
e con le seguenti parole:

"Ho dato tutto me stesso per difendere i cittadini truffati da banche e partiti (che sono la stessa cosa) e per esprimere al Ministro Boschi e al Governo Renzi l'indignazione di un popolo intero. Vi chiedo di condividere. Dobbiamo andare al Governo!"

Vogliamo proporvi il video ORIGINALE e v invitiamo alla condivisione di questo articolo per allargare l orizzonte visivo della popolazione che sempre più viene offuscato da "personaggi" che si introducono senza il volere dello stesso, attuando in modo indegno i sistemi che continuiamo a vedere ancora oggi !!!






Ho dato tutto me stesso per difendere i cittadini truffati da banche e partiti (che sono la stessa cosa) e per esprimere al Ministro Boschi e al Governo Renzi l'indignazione di un popolo intero. Vi chiedo di condividere. Dobbiamo andare al Governo!
Posted by Alessandro Di Battista on Venerdì 18 dicembre 2015

A cura di : Condividi Sul Web   


giovedì 17 dicembre 2015

Alessandro di Battista sul conflitto di interessi (CONDIVIDI)

Risultati immagini per conflitto di interesse

Il conflitto di interessi è una delle pecche che vede coinvolti molti "politici" italiani di diversi partiti.

Finti moralisti che ingannando la propria popolazione, acquisisce e fa acquisire benefici di tipo materiale ed economico ai propri amici,parenti,ecc.

Per far si che questo avvenga basta che si approvi una legge, ovviamente studiata prima a tavolino, che "tuteli" questi "politici" e non solo, permettendo di attuare sistemi che indirizzino questi interessi individuali.

Vogliamo proporvi oggi un video INFORMATIVO 
pubblicato sulla pagina di  Alessandro Di Battista esponente del
 MOVIMENTO 5 STELLE
 fa capire in modo specifico come viene creato "lavoro" attuando conflitto di interessi e deviando la problematica.
La soluzione in una proposta di legge, condividete.




Proposta di legge sul conflitto di interessi
APPROVARE UNA LEGGE SUL CONFLITTO DI INTERESSI CREA LAVOROSembra incredibile, ma è così. Pensiamoci bene. Avere una legge seria sul conflitto di interessi impedirebbe alle persone di stare in Parlamento e perseguire i propri interessi privati. In questo modo si eviterebbe che il potere rimanga alle solite 3 persone e si aumenterebbe la concorrenza. Più concorrenza vuol dire PIU' IMPRESE SUL MERCATO, quindi PIU' POSTI DI LAVORO. Perchè Renzi non la approva? Semplice. Perchè non gli interessa NIENTE di noi cittadini, non gli interessa creare posti di lavoro, gli interessa soltanto mantenere il proprio POTERE e quello degli amici che lo finanziano. La mancata approvazione di queste leggi ne è un CHIARO ESEMPIO!Il Movimento 5 Stelle ha fatto due proposte di legge sul conflitto di interessi, una a prima firma di Fabiana Dadone e l'altra a prima firma di Riccardo Fraccaro.L'ultimo video della campagna #InformiamoliTutti - grazie alle VOSTRE condivisioni - ha ricevuto oltre 570.000 visualizzazioni, un risultato PAZZESCO!! Dobbiamo continuare così. La strada è in salita, ma insieme stiamo riuscendo a TRASMETTERE questi contenuti - che non passerebbero mai in TV - a chiunque, dai giovani agli ultrasessantenni!Un grazie, di cuore, per il vostro sostegno e per l'impegno che ci state mettendo!!A riveder le stelle!
Posted by Alessandro Di Battista on Venerdì 31 ottobre 2014
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lunedì 14 dicembre 2015

Gas letali e tecnici specializzati: Turchia aiuta il Califfato


Non solo petrolio e armi. Un deputato turco denuncia: "Ankara fornisce all'Isis materiali per produrre il gas sarin"

Aumentano le prove della connivenza tra Turchia e Stato islamicoSecondo quanto ha affermato in un'intervista a Russia Today il deputato del Partito Popolare Repubblicano turco Eren Erdem, il ramo siriano dell’Isis avrebbe ricevuto materiale per produrre il gas letale sarin dalla Turchia.

Come è noto, il sarin fu usato anche negli attacchi di Ghouta e nei sobborghi di Damasco nel 2013, per i quali venne accusato Assad. Eppure il deputato turco spiega: "Per l’attacco coi gas di Ghouta sono state incolpate le truppe governative siriane. Ma c’è un’alta probabilità che quell’attacco sia stato compiuto con questi materiali transitati dalla Turchia. Con queste prove sappiamo chi ha usato il sarin e lo sa anche il nostro governo".

In quel caso, forse, la Turchia cedette i gas letali per creare un casus belli e spingere l'Occidente a portare la guerra in Siria ed eliminare Assad. Si era davvero a un passo dal conflitto ma il presidente russo Vladimir Putin si prese l'onere di sistemare la faccenda e fece promettere ad Assad di eliminare le armi chimiche in suo possesso. In quell'occasione anche Papa Francesco si mobilitò in prima persona, organizzando una una grande veglia di preghiera in Vaticano.
Secondo il racconto fornito da Erdem, le prove della connivenza tra Isis e Turchia sarebbero contenute nel faldone 2013/120, l’indagine che venne poi archiviata. Spiega il deputato turco: "Si capisce che il materiale usato per le armi chimiche passa attraverso la Turchia e viene assemblato nei campi dell’Isis, che allora era conosciuto come Al Qaeda irachena. È tutto registrato. Ci sono intercettazioni che dicono 'non ti preoccupare per la frontiera, ci pensiamo noi' e si comprende chiaramente come vengono usati i burocrati". Sempre secondo Erdem, i turchi coinvolti nel traffico sarebbero legati alla "Makina ve Kimya Endustrisi Kurumu", la principale holding governativa di industrie per la Difesa, e che gli indizi porterebbero verso un intervento delle autorità per insabbiare il caso, con il possibile coinvolgimento del ministro della Giustizia Bekir Bozdag.
Le affermazioni del deputato turco vanno di pari passo con quelle rilasciate da Farès el-Chehabi, siriano sunnita e presidente della Camera di Commercio e Industria di Siria. Secondo quanto affermato dall'industriale, "Aleppo era la capitale economica della Siria e aveva più di 80mila fabbriche. Più di qualunque altra città del Medio Oriente. Le distruzioni e i saccheggi sono cominciati nel 2011, dal secondo mese di guerra. Quasi da subito, i ribelli ci hanno distribuito dei volantini in cui ordinavano la chiusura delle nostre aziende. In caso contrario le avrebbero incendiate. Hanno minacciato tutti. La gente si è subito spaventata e una ventina di miei amici industriali, membri della Camera di Commercio, sono statiassassinati perchè rifiutavano di chiudere le officine. Già nel 2011 i ribelli avevano incenerito più di cento manifatture".
E chi li aiutava? Spiega Farès el-Chehabi: "Molti industriali mi chiamavano nel panico dicendo che dei ribelli erano nella loro fabbrica insieme a dei turchi. I tagliagole non sono capaci di distinguere tra le linee di produzione di una industria, non sanno come smontare i macchinari senza danneggiarli. È il motivo per cui i turchi erano presenti, per scegliere il bottino a portarlo a Gaziantep, ad Adana…Il bottino è partito per la Turchia con l’ovvia complicità della polizia turca. Non è possibile far passare con facilità macchinari che a volte hanno 20-30 metri di lunghezza. Hanno usato dei camion e li hanno fatti passare ai posti di confine, mica fra gli uliveti. Era tutto organizzato. Hanno svuotato Aleppo, le zone industriali sono un campo di rovine".
Ma ciò che stupisce maggiormente è che, quelli che l'industriale pensava fossero semplici ribelli, si sono rivelati in realtà uomini dell'Isis: "Una delle mie fabbriche era a Cheik Najjar, la zona industriale più grande di Aleppo: producevamo olio d’oliva. I ribelli se ne sono impadroniti nel 2011 e mi hanno comunicato che non mi apparteneva più. Sono potuto tornare solo nel luglio 2014, quando l’area è stata liberata, e ho constatato i danni: hanno portato via tutto. Ho scoperto lì che lo stabilimento, che io credevo in mano all’Armata Libera Siriana, era in realtà il quartier generale dello Stato Islamico: sui muri erano dipinti gli stendardi di Daesh, avevano lasciato del vestiario dei jihadisti, e i loro volantini e fogli d’ordine. Siccome nella zona erano rimasti quasi 500 ragazzini che erano stati privati di istruzione per due anni, ho deciso di trasformare i locali della mia officina in scuola gratuita".
A ciò si aggiungano anche le prove portate dalla Russia che dimostrano come la Turchia traffichi petrolio con lo Stato islamico. La Turchia può essere ancora un valido alleato nella lotta contro i terroristi dell'Isis?
Fonte: ilgiornale.it

Urna antipatica anche in Europa League

Urna antipatica anche in Europa League

Fiorentina-Tottenham, Galatasaray-Lazio e Villarreal-Napoli: urna antipatica anche in Europa League per le squadre italiane.

Valencia-Rapid Vienna
FIORENTINA-Tottenham
Borussia Dortmund-Porto
Fenerbahce-Lokomotiv Mosca
Anderlecht-Olympiacos 
Midtjylland-Manchester United
Augsburg-Liverpool
Sparta Praga-Krasnodar
Galatasaray-LAZIO
Sion-Braga
Shakhtar Donetsk-Schalke 04
Olympique Marsiglia-Athletic Bilbao
Siviglia-Molde
Sporting Lisbona-Bayer Leverkusen
Villarreal-NAPOLI
Saint Etienne-Basilea
Le teste di serie erano Molde, Liverpool, Krasnodar, Napoli, Rapid Vienna, Braga, Lazio, Lokomotiv Mosca, Basilea, Tottenham, Schalke 04, Athletic Bilbao, Porto, Olympiacos, Manchester United e Bayer Leverkusen.
Non teste di serie, invece, erano Fenerbahce, Sion, Borussia Dortmund, Midtjylland, Villarreal, Marsiglia, Saint-Etienne, Sporting Lisbona, Fiorentina, Anderlecht, Sparta Praga, Augsburg, Siviglia, Valencia, Galatasaray e Shakhtar Donetsk.
Fonte:  sportal.it

Sorteggio devastante per le italiane

Sorteggio devastante per le italiane

Sorteggio pessimo per le italiane in Champions League: Roma-Real Madrid e Juventus-Bayern Monaco.

Gent-Wolfsburg
ROMA-Real Madrid
Paris Saint Germain-Chelsea
Arsenal-Barcellona
JUVENTUS-Bayern Monaco
Psv Eindhoven-Atletico Madrid
Benfica-Zenit San Pietroburgo
Dinamo Kiev-Manchester City
Le teste di serie erano Atletico Madrid (Spagna), Barcellona (Spagna), Bayern (Germania), Chelsea (Inghilterra), Manchester City (Inghilterra), Real Madrid (Spagna), Wolfsburg (Germania), Zenit (Russia). In seconda fascia c’erano Arsenal (Inghilterra), Benfica (Portogallo), Dinamo Kiev (Ucraina), Gent (Belgio), JUVENTUS, Psg (Francia), Psv (Olanda), ROMA.
OTTAVI: andata 16-17-23-24 febbraio / ritorno 8-9-15-16 marzo
QUARTI: andata 5-6 aprile / ritorno 12-13 aprile
SEMIFINALI: andata 26-27 aprile / ritorno 3-4 maggio
FINALE: 28 maggio a Milano
Fonte: sportal.it

Sette regole per difendere i risparmi

banca

Quello che è successo ai risparmiatori di Etruria, Banca Marche, Cariferrara e CariChieti, finiti nella rete del decreto «salva-banche» varato dal governo Renzi è solo un assaggio di quello che potrebbe succedere dal prossimo anno con le nuove norme sul cosiddetto «bail in». A gennaio scatterà infatti la nuova modalità di risoluzione delle crisi bancarie che sposta sui privati l'onere dei salvataggi. Nelle scorse settimane, quando già era deflagrata la bomba per azionisti e obbligazionisti subordinati dei quattro piccoli istituti per i quali è stato aperto il paracadute da Palazzo Chigi con i soldi delle big del credito, la Consob ha ordinato alle banche e agli altri intermediari di informare i propri clienti sui rischi del «bail in». Nell'attesa, ecco alcune domande e risposte per capire meglio cosa cambierà dal 2016 per i risparmiatori e come non farsi trovare impreparati.

Cosa succede se si hanno più conti aperti in banche diverse? - Se il risparmiatore ha due o più conti aperti in banche diverse - nell'ipotesi improbabile di risoluzione per entrambi gli istituti - può contare sulla stessa soglia di protezione (ovvero 100 mila euro) per ciascun istituto di credito. Quindi: se ho conti su banche diverse e ciascun conto non supera i 100.000 euro posso stare tranquillo. Per questo conviene suddividere il proprio tesoretto in più salvadanai. Chi infine possiede un conto su una banca on line - stando alle regole del Fondo interbancario di tutela dei depositi - gode delle stesse tutele, se si tratta di prodotti offerti da uno degli istituti aderenti al Fitd. Che non copre, invece, i pronti contro termine. Si tratta dunque di una procedura assai complessa che toglie il peso dei salvataggi dalle spalle dei contribuenti ma lo sposta su quelle dei risparmiatori che pagheranno una parte del conto del fallimento. In ogni caso, i correntisti più facoltosi sono chiamati a contribuire solo in alcuni casi, dopo una serie di investitori tra cui azionisti e obbligazionisti.
Cosa succede a chi ha un conto sotto i 100mila, ma altri soldi in fondi, azioni o Btp? - Per i libretti e i certificati di deposito valgono le stesse regole applicate ai conti correnti: nessun rischio fino a 100mila euro. Il deposito titoli non è coinvolto nelle procedure di salvataggio mentre il bail in potrebbe interessare i singoli titoli detenuti all'interno di quello strumento, come le obbligazioni o le azioni della banca che chiede di aprire la cosiddetta procedura di risoluzione. Può dunque stare tranquillo chi possiede titoli depositati in una banca a rischio ma senza possedere azioni dell'istituto di cui è cliente: i titoli che sono solo conservarti nel deposito di una banca che fallisce non corrono rischi. In generale: il bail in non colpirà gli asset finanziari non emessi dalla banca in crisi (azioni, bond, Btp, Bot, fondi), l'oro o altri asset in deposito, assegni circolari fino a 100mila euro, certificati di deposito nominativi fino a 100mila euro.In generale l'obiettivo è di tutelare maggiormente i depositi delle persone fisiche e delle piccole e medie imprese. È comunque sempre consigliabile chiedere di essere aggiornati dalla banca sulle posizione aperte.
Cosa rischia chi ha un c/c sotto i 100mila, ma ha anche una cassetta di sicurezza? - Un correntista che sul conto ha meno di 100mila euro ma ha aperto anche una cassetta di sicurezza in una banca che rischia di fallire non deve preoccuparsi. Il contenuto delle cassette di sicurezza non è infatti coinvolto dalle procedure di salvataggio previste dalle nuove regole europee che scatteranno dal prossimo 1 gennaio. Il cliente potrà quindi andare in filiale e in qualsiasi momento recuperare (o solo controllare) i beni custoditi nella cassetta che possono essere sia gioielli, oro, denaro in contante o anche azioni. Senza che ci siano svalutazioni, a meno che i titoli non siano per esempio azioni o obbligazioni emesse dall'istituto di credito in questione. In generale sono escluse dal prelievo forzoso le passività derivanti dalla detenzione di beni della clientela in virtù di una relazione fiduciaria, come appunto il contenuto delle cassette di sicurezza. Non è un caso se, in vista delle prossime norme europee, anche nelle banche straniere sta crescendo il numero di persone che preferisce fare affidamento sui depositi extra bancari.
Cosa succede a chi ha firmato una polizza assicurativa e l'istituto collegato fa crac? - Ipotizziamo di avere sottoscritto una polizza assicurativa con una compagnia che fa parte di un gruppo bancario avviato al fallimento. Che succede? Niente. I titoli investiti in polizze assicurative sono al sicuro perché non rientrano fra quelli chiamati a ripianare le perdite della banca. E se invece un risparmiatore si ritrova con in portafoglio dei bond bancari piazzati all'interno di fondi di investimento, fondi pensione o polizze assicurative? Anche in questo caso non ci sono rischi perchè questi bond costituiscono una parte del prodotto di investimento e sono garantiti anche se, e quando, li gestisca una banca in procedura di risoluzione. Il soggetto coinvolto è infatti chi ha acquistato azioni o bondo di una banca che fa crac: nel caso di un fondo di investimento, ad esempio, sarebbe quest'ultimo a dover pagare il conto che poi verrebbe spostato successivamente sugli investitori che lo hanno sottoscritto ma solo in termini di rendimento o di valore delle quote.
Ecco la speciale «classifica» di chi rischia di più in caso di fallimento - Secondo l'ordine di priorità stabilito dalle norme Ue, in caso di «bail in» primi chiamati a pagare sono gli azionisti riducendo o azzerando il valore dei loro titoli. Poi toccherà a chi ha sottoscritto le «obbligazioni subordinate»: si tratta di una speciale categoria di bond il cui rimborso in caso di fallimento dell'emittente, ovvero della banca - avviene successivamente a quello dei creditori ordinari. Non devono quindi essere considerati strumenti di debito tradizionali, ma la loro natura li rende più simili al capitale proprio. Nella scala del «sacrificio» seguono i possessori di obbligazioni ordinarie e infine i correntisti. In quest'ultimo caso il rischio riguarda solo la liquidità superiore ai 100mila euro detenuta sul conto corrente. E comunque anche i conti oltre questa soglia verrebbero coinvolti solo nel caso in cui il bail-in di tutti gli strumenti con un grado di protezione minore nella gerarchia fallimentare non bastasse a risanare la banca. In generale, ad azionisti e creditori sarà chiesto un contributo pari all'8% del passivo dell'istituto in crisi.
Tutte le categorie di clienti e investitori che sono certe di poter stare tranquille - Fuori dal rischio bail in ci sono i correntisti fino a 100mila euro, i possessori di covered bond, ovvero le obbligazioni garantite che solitamente sono caratterizzate da un profilo di rischio basso per l'investitore, e i debiti verso dipendenti, fisco ed enti previdenziali e i fornitori. Fino al gennaio 2019, inoltre, riceveranno un trattamento di favore anche i detentori di bond non garantiti che, per tre anni, saranno equiparati ai correntisti. I depositi sono esclusi dal bail in, così come lo sono i conti deposito (anche vincolati), i libretti di risparmio, gli assegni circolari e i certificati di deposito nominativi, il tutto però fino a 100mila euro per depositante. In generale, il consiglio degli esperti è quello di non affidare troppo denaro a un'unica banca e comunque restare all'interno della cosiddetta «fascia protetta» dei conti correnti con deposito non superiore ai 100 mila euro, che restano garantiti dallo Stato. Chi ha disponibilità maggiori può aprire più conti protetti in diverse banche oppure ricorrere ad altre forme di risparmio.
Cosa succede se ho più conti nella stessa banca? E nel caso di un conto cointestato? - Se il conto corrente è cointestato, l'importo massimo garantito sale a 200mila euro. La garanzia, infatti, tutela la persona quindi copre 100mila euro a correntista. Per esempio: un conto che presenta un saldo da 150mila euro cointestato a due soggetti è escluso dal bail in. Per il correntista che ha invece più conti aperti nella stessa banca vale il saldo totale. Quindi se la somma totale supera i 100.000 euro la parte eccedente non è al riparo. Facciamo anche in questo caso un esempio per capire meglio: se ho tre conti correnti rispettivamente con 50mila, 30mila e 60mila per un totale di 140mila euro non sono al riparo. Quindi riassumendo: con due intestatari, la garanzia dovrebbe valere per entrambi i titolari (100 mila euro a testa), se nessuno dei due però ha altri conti nella stessa banca. Nell'ipotesi, invece, di un singolo titolare di più conti e se i conti sono nella stessa banca, la garanzia vale come se ci fosse un deposito unico (il totale è coperto fino al tetto complessivo di 100 mila euro).
Fonte: ilgiornale.it
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