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venerdì 31 luglio 2015

Sicilia, dopo il crollo del viadotto inaugurata la strada finanziata da deputati M5S


Era una regia trazzera, un sentiero tracciato dagli agricoltori due secoli fa ed elevato a dignità statale tra i Borbone e i Savoia: adesso dovrebbe accorciare i tempi di percorrenza tra Palermo e Catania. È stata inaugurata  la bretella che passa da Caltavuturo, piccolo Paese in provincia di Palermo, che serve abypassare l’interruzione dell’Autostrada 19, la via principale che collegava le due principali città dell’isoladivisa in due dopo il crollo del viadotto Himera. La strada è stata finanziata con poco più di 300mila euro, denaro proveniente dagli stipendi versati dai 14 deputati regionali del Movimento 5 Stelle, che hanno presenziato al taglio del nastro della nuova strada, guidati dal vicepresidente della Camera Luigi Di Maio

“A un mese dall’avvio dei lavori, l’opera, finanziata con i soldi che mensilmente restituiscono i deputati, è quindi una realtà e farà tirare un grandissimo sospiro di sollievo alle decine di migliaia di automobilisti che con enorme fatica sono costretti ad inerpicarsi sulle montagne di Polizzi per passare dalla Sicilia orientale a quelle occidentale e viceversa”, dicono i pentastellati.

“Il tratto – spiegano i pentastellati – è lungo circa un chilometro e largo cinque metri e mette in comunicazione la strada statale 643 con la strada provinciale 24, che a loro volta immettono agli svincoli di Scillato e Tremonzelli: è stata realizzato incalcestruzzo, con canali di gronda e guardrail ed un impianto semaforico posto a ridosso della trazzera, dove la circolazione avverrà a senso unico alternato”.
Sulla strada, ribattezzata via dell’Onestà, sono stati esposti dei cartelli che vietano il transito al governatore Rosario Crocetta. Dopo il crollo del ponte sull’autostrada per raggiungere Cataniada Palermo bisognava in pratica arrampicarsi sulle Madonie, imboccando la statale 626, e attraversarePolizzi Generosa, il piccolo centro dal quale partirono i genitori del regista Martin Scorsese. Una deviazione che allunga di quasi un’ora i tempi di percorrenza per coprire i 200 chilometri che separano le due città siciliane. La strada dei pentastellati, invece, dovrebbe accorciare quei tempi di almeno mezz’ora.
L’apertura della nuova scorciatoia, però, è stata aspramente criticata dall’assessore siciliano alle Infrastrutture Giovanni Pizzo.  “Se uno piuttosto che prendere l’ascensore si butta dal balcone arriva prima. È una metafora ma rende l’idea: La trazzera è per i trattori, non per le macchine. Per me è molto pericolosa, il primo automobilista che avrà un incidente serio non chiederà i danni ai grillini, ma al comune di Caltavuturo”, ha attaccato l’assessore.
“Certo – replicano i deputati del M5S- ci saranno delle limitazioni, come il limite di velocità a 20 chilometri orari e l’inibizione alla circolazione ai mezzi pesanti, superiori alla tre tonnellate e mezzo. Da qui a dire che potranno circolare solo trattori e mezzi agricoli, come ha voluto far credere qualcuno, ce ne corre. Questa strada è nettamente più agevole e meno pericolosa di quella per Polizzi, che attualmente percorre chi si sposta da Palermo verso Catania e viceversa. Non è certo la soluzione definitiva al problema dell’autostrada, questo ci teniamo a sottolinearlo, ma sarà certamente una valvola di sfogo, considerato che consentirà agli automobilisti di risparmiare chilometri e tempi di percorrenza”.
“Quanto ci metterà il governo Renzi per mettere a posto il viadotto crollato? Gli lanciamo una sfida. faccia meglio di noi, ci meravigli e rimetta a posto il viadotto”, ha detto Di Maio. Dovrebbero partire nel mese di agosto i lavori per ripristinare il viadotto Himera sull’autostrada A 19. “I lavori devono partire nel più breve tempo possibile” aveva detto il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, arrivato in Sicilia subito dopo il crollo del viadotto, quattro mesi dopo la situazione è assolutamente invariata.
Fonte: ilfattoquotidiano.it

ADDIO ALTEZZA MINIMA PER POLIZIOTTI E CARABINIERI, MA GUERRA AI GRASSI

Carabinieri e polizia, stop all'altezza minima

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto del Presidente della Repubblica che regola i parametri fisici per l'ammissione ai concorsi. La novità sostanziale è che scompare il vincolo dell'altezza minima per entrare nelle Forze armate, a cominciare dai carabinieri, in polizia o nei vigili del fuoco. 


Nello specifico - si legge nel comunicato finale del Cdm - «il provvedimento ha introdotto per l'ammissione ai concorsi per il reclutamento/assunzione del personale del comparto Difesa e Sicurezza, al posto del previsto requisito dell'altezza, i parametri fisici della composizione corporea, della forza muscolare e della massa metabolicamente attiva». Nella pratica, questo significa un chiaro no ai grassi.

«Si è deciso quindi - prosegue il comunicato - di non precludere l'accesso alle Forze armate, alle Forze di polizia e al Corpo dei vigili del fuoco in ragione della mancanza del requisito dell'altezza minima prevista dalle attuali disposizioni, ma di consentire la valutazione dei soggetti in base a differenti parametri dai quali possa comunque desumersi la più generale ma imprescindibile idoneità fisica del candidato allo svolgimento del servizio militare o d'istituto».

Fonte: leggo.it

NAPOLI, AGGUATO IN PIENO CENTRO STORICO: LUIGI MUORE A 21 ANNI. "GLI HANNO SPARATO"


Un giovane, Luigi Galletta, 21 anni, è morto dopo esser stato colpito da colpi di arma da fuoco in via Carbonara, nel centro storico di Napoli. Trasportato immediatamente in codice rosso al Loreto Mare, è deceduto in ospedale.

La vittima del raid è un giovane incensurato di 21 anni, Luigi Galletta. Il ragazzo è stato raggiunto da colpi di pistola mentre si trovava nell'officina meccanica di via Carbonara dove lavora. Il giovane è stato raggiunto da tre colpi di pistola al petto esplosi da una persona a volto scoperto.

Galletta era stato colpito al torace da tre colpi di arma da fuoco e ricoverato in codice rosso all'ospedale Loreto Mare dove i sanitari hanno provato a operarlo d'urgenza. Il giovane era stato avvicinato da due persone in sella ad una moto di grossa cilindrata. Sull'episodio indaga la polizia.

ERA INCENSURATO Luigi Galletta, un gommista, non aveva precedenti penali. Secondo alcune testimonianze raccolte sul posto in mattinata era stato già aggredito da ignoti all'interno dell'officina in cui lavorava. Ma la circostanza non trova conferme negli investigatori. La polizia, che indaga sul caso, allo stato non esclude alcuna pista investigativa. L'omicidio a poche centinaia di metri da piazza Mancini, dove ieri un ambulante è morto e un altro è rimasto ferito in modo grave in un agguato dalle modalità analoghe.

Fonte: leggo.it

Rai, Grillo bypassa la base: niente consultazioni sul web

Beppe Grillo

Sono finiti i tempi in cui il M5s sceglieva i propri candidati in base agli umori della rete. Per decidere chi sarà il candidato grillino al cda Rai non ci saranno infatti consultazioni sul web. A quanto apprende l’Adnkronos, i 5 Stelle hanno deciso di bypassare la base, presentandosi alla Vigilanza di martedì prossimo con un nome partorito dal gruppo parlamentare. O meglio, deciso dai membri della commissione di Vigilanza, che mercoledì sera hanno ottenuto la delega dai colleghi di Camera e Senato. Un mandato, viene riferito, votato all’unanimità da deputati e senatori grillini. Il tutto mentre, proprio ieri, il presidente della Vigilanza, Roberto Fico, aveva aperto alla possibilità di una consultazione online. In casa 5 Stelle si cerca di mimimizzare questo cambiamento e si afferma che, per un passaggio in Rete in stile quirinarie non c'è abbastanza tempo. Questa la motivazione, nonostante in passato il blog di Beppe Grillo sia stato già teatro di votazioni flash. Si pensi, ad esempio, al caso dell’emendamento sul reato di immigrazione clandestina votato on line in poche ore. Ora saranno invece i grillini in Vigilanza, salvo cambi di programma dell’ultimo minuto, a vagliare possibili nomi e candidature, cercando di individuare una figura che possa trovare il favore della base. Serve una persona che conosca la Rai - spiega un autorevole fonte parlamentare - ma che non sia impaludata nei meccanismi di viale Mazzini. In pratica, cerchiamo un ago in un pagliaio.

Dobbiamo capire qual è il settore strategico in cui la Rai è più deficitaria - spiega un altra fonte del M5S - se sul fronte del digitale, ad esempio, allora dovremo puntare su untecnico. Se le lacune sono più marcate sul fronte autoriale o della produzione, allora è probabile che potremmo individuare un nome noto anche al pubblico. Una volta stabilito il candidato, ci sarà un nuovo passaggio in assemblea per condividere la scelta con tutti i parlamentari del Movimento. Dunque la decisione verrà resa nota dal blog di Beppe Grillo. Al momento, nei Palazzi bocche cucite su possibili candidati. Ma un nome che potrebbe trovare il favore della base è quello della giornalista Milena Gabanelli, il volto di Report che si aggiudicò a man bassa la prima edizione delle quirinarie grilline. La cronista di Raitre, tuttavia, all’epoca ringraziò gli attivisti ma declinò la candidatura. Il suo nome però non convince. Ora i 5 Stelle, prima di rendere noto il candidato sul quale punteranno per il cda, verificheranno l’eventuale disponibilità. Sulla Rai non sono concessi errori o tentennamenti. Il governo finora ha inanellato una figuraccia dopo l’altra - dice una fonte M5S - Noi non possiamo permetterci scivoloni.
In realtà, il nome di Gabanelli sarebbe stato depennato, o quasi, perché si dà per scontato che la cronista non accetterebbe. E i grillini prima di rendere noto il prescelto dovranno avere sul piatto l’ok dell’interessato. Qualcuno tra i parlamentari, a quanto apprende l’Adnkronos, ha anche proposto il nome di Beppe Grillo, che la Rai la conosce bene e con l’azienda pubblica ha più di un conto in sospeso. Di certo, il nome del leader M5S farebbe felice la base, che in questo caso rinuncerebbe senza alcun problema al voto sul cda. Ma è difficile, viene riferito, che Grillo possa mai accettare un posto nel consiglio di amministrazione di viale Mazzini. In queste ore, raccontano, sono in corso contatti continui tra Roma, Milano e Genova per decidere le mosse. Anche Grillo e Gianroberto Casaleggio faranno sentire il loro peso nella scelta del Movimento sui vertici Rai.
Fonte: ilgiornale.it

Lega Nord, scontro tra il figlio di Moratti e lo spin doctor di Salvini

Massimo Moratti

Scintille tra Gigio Moratti, figlio dell'ex presidente dell'Inter e lo spin doctor di Matteo Salvini. A scatenare la lite è stata l'iniziatica di una libraio di Milano che sulla vetrina del suo negozio ha esposto la foto di Salvini con scritto io qui non posso entrare. A questo punto Luca Morisi su Facebook ha attaccato il libraio: Puoi sempre chiudere il tuo buco di libreria: ipocriti, vomitevoli e pure pavidi.

Ma come riporta sregolati.org, le parole dello spin doctor hanno fatto infuriare il figlio di Moratti che ha così commentato le esternazioni del leghista: Lo chiamano lo Spin Doctor della comunicazione salviniana, fatta di becerume, ruspe e aggressività. Questo è il commento da lui lasciato sulla pagina della libreria Baravaj, in merito all’esposizione di un cartello goliardico sulla vetrina della stessa, che proibiva ironicamente l’ingresso ai Salvini nei suoi locali. In seguito al gesto, la pagina è stata investita da insulti e minacce del popolo verde, lanciato all’assalto dallo stesso Salvini sulla sua pagina Facebook, gestita per l’appunto dal Morisi. È il vecchio metodo delle squadracce, tanto caro al movimento delle Ruspe. Reagire e schernire questa violenza è un dovere di fronte alla Storia. Dovere dei ruspantifascio leghisti sarebbe leggere qualche libro di Storia. Soprattutto Salvini, così almeno potrà finire il corso in Storia a cui è iscritto da vent’anni. Insomma a quanto pare il figlio di Moratti non prova simpatia per Salvini. E lo ha dimostrato chiaramente su Facebook.

Fonte: ilgiornale.it

GF13, Samba da concorrente a papà: "La mia vita è cambiata. Nunzia aspetta una bimba"

GF13, Samba da concorrente a papà: "La mia vita è cambiata. Nunzia aspetta una bimba"

MILANO – “Quando è larga sul fianchetto, nasce un bel maschietto, quando la pancia è aguzza, è certo femminuccia… ‪#‎lasciamodecidereildestino ‪#‎nonceblacksenzawhite”. Con questo messaggio Samba, tra i protagonisti del GF13 ha annunciato dalla sua pagina Facebook che presto diventerà papà. 24 anni compiuti e fidanzato con la sua Nunzia Giovanniello, l’ex gieffino sembra abbia frequentato un corso di recitazione e che presto otterrà uno “spazio” nel mondo dello spettacolo: “La mia vita è cambiata – ha fatto sapere in un’intervista - prima di tutto mi sono dedicato a studiare recitazione e c’è una piccola sorpresa, anzi due: ci vediamo la prossima volta in TV perché sto facendo una fiction con una grande attrice italiana; seconda sorpresa, e ve la dico alzandomi perché è troppo bella" ... " sto aspettando una bellissima bimba!”

Fonte: leggo.it

Laura Chiatti infuriata su Instagram: "Crisi? Date notizie vere, o datevi all'ippica..."

Laura Chiatti infuriata su Instagram: "Crisi? Date notizie vere, o datevi all'ippica..."

ROMA – Poche battute di Marco Bocci in un’intervista avevano fatto pensare al mondo del gossip a una crisi fra lui e la moglie, Laura Chiatti, da poco mamma del piccolo Enea.

L’attrice ha risposto direttamente dal suo account Instagram: “Io e il mio adorato marito – ha scritto postando una foto del matrimonio - abbiamo festeggiato pochi giorni fa il nostro primo anniversario di matrimonio! Siamo felici come non mai... Consiglio a " giornalisti " di rotocalchi di serie b , tipo NUOVO, di puntare su notizie reali per vendere copie , o se proprio non vogliono di darsi all'ippica!!!!!!!!
Fonte: leggo.it

«In Italia ho fatto grandi sciocchezze»


La sua voce arriva dall’altra parte dell’Atlantico. Aida Yespica racconta a Chi la sua seconda vita, lontana dai riflettori italiani che le hanno regalato la fama ma anche qualche forte imbarazzo legato al processo Ruby e al bunga bunga. Ora, con il figlio avuto da Matteo Ferrari, vive al fianco del suo nuovo amoreRobert Jenkins. «Mi ha salvata», racconta Aida dell’imprenditore 59enne con un patrimonio di 450 milioni di dollari.

TRA SCANDALI E SUCCESSO
«L’Italia mi ha dato tanto, un uomo che amavo, un figlio, la popolarità e il denaro. Ma è stato anche un periodo di tanto esibizionismo, tanti scandali. In Italia ho fatto delle grandi sciocchezze». C’è molto rammarico nelle parole di Aida, che evidentemente non va fiera di tutte le scelte compiute nel Belpaese. La fama la investì in pieno nel 2004, quando partecipò a una delle edizioni più chiacchierate dell’Isola dei Famosi. Memorabile la sua lite con un’inviperita Antonella Elia: volarono urla e schiaffi, e le due si presero per i capelli. Dopo allora, vennero qualche calendario e altre comparsate in tv, che declinarono man mano negli anni (pare anche a causa di una depressione post partum).
ANNI ALLO SBANDO
«Quel mondo è sparito di colpo. Mi sono ritrovata sola, persa». Per Aida il successo è svanito rapidamente, alla stessa velocità con cui era arrivato. Una situazione inattesa che la spinse a sposarsi a Las Vegas con l’avvocato Leo Gonzales poche ore dopo averlo conosciuto. «Me ne sono pentita. Non ero io».
Fonte: letteradonna.it

Mare, montagna, campagna: a ogni vacanza la sua valigia. Ecco come farla in base alle destinazioni

Ufficio stampa

Si parte! Si, ma per dove? E cosa metto in valigia? Costumi da bagno e abitini da sera o scarponi e sneakers per una vacanza all’insegna del movimento e dello sport? A seconda del posto in cui si è scelto di trascorrere le vacanze cambiano anche le esigenze in fatto di abbigliamento. Ecco i consigli per fare la valigia  in base alle destinazioni:

AL MARE - Vi vedete già sdraiate al sole come delle lucertole o a sguazzare fra le onde? I vostri must have sono: T-shirt, shorts, maglia leggera a manica lunga (quando il sole tramonta al mare si alza spesso la brezza) e per le scarpe: sandali ultraflat per il giorno, color cipria o neri e oro per le occasioni eleganti.
IN MONTAGNA - È la meta di chi sogna temperature miti e paesaggi mozzafiato, di chi ama fare sport o lunghe passeggiate, di coloro che al solleone preferiscono l’aria frizzante. Nella loro valigianon possono mancare: piumini leggeri, pantaloni comodi e pratici e sneakers.
IN CAMPAGNA - La sceglie chi sogna vacanze rilassanti in campagna o in collina, dove ritrovare la magia di un tempo lontano, respirare semplicità e leggere un libro all’ombra di un grande albero. In questo caso in valigia non possono mancare shorts, magliette di cotone, pantaloni comodi e sneakers…anche romantiche!
VACANZE CULTURALI - Se quest’estate pensate di visitare le città d’arte italiane o avete già programmato un giro per le capitali europee, in valigia non possono mancare capi pratici, comodi e funzionali: camicia a maniche corte, tuta, zaino capiente, sleepers e ballerine.
Sfogliate la gallery e scoprite come fare le valigie a seconda della destinazione scelta!
Fonte: oggi.it

Samp, giù le mani da Zenga. Il Ferrero Show non basta più

Samp, giù le mani da Zenga. Il Ferrero Show non basta più

TORINO - Raccontano le cronache blucerchiate che, stanotte, dopo la batosta con il Vojvodina, seduti sulla gradinata dello stadio Olimpico il presidente della Samp, Ferrero; il direttore sportivo Osti e l’avvocato Romei, braccio destro dello stesso Ferrero, abbiano tenuto un lungo vertice. Alla fine, sarebbe scaturita la decisone di dare i sette giorni a Zenga, auspicando che la Samp in campo il 6 agosto a Novi Sad, la città di Vujadin Boskov, sia degna dell’uomo capace di guidarla allo storico scudetto e all’altrettanto storica finale di Coppa dei Campioni a Wembley. E stamane alle 11, Ferrero si è presentato a Bogliasco per parlare con l’allenatore. Il quale, ieri sera, ha avuto la dignità e il coraggio di metterci la faccia, andando sotto la curva a chiedere scusa ai tifosi mentre il presidente cercava di rabbonirli.

Non conosco personalmente il massimo dirigente della Samp. Mi è piaciuto lo stile pirotecnico della sua comunicazione che l’ha imposto all’attenzione di un mondo troppo spesso prigioniero di stereotipi, luogocomunismo, frasi fatte e banalità elevate al cubo. Ferrero è un signore un po’ naif e un po’ paraguru, perfettamente calato nei panni del gigione che stupisce e sconcerta la platea, sapendo come accattivarsela, trainato dalla formidabile parodia di Crozza. Al punto che a volte non si distingue l’originale dall’imitazione medesima.
Ferrero è un signore che nella prima stagione ha avuto un alleato formidabile: i risultati. Essi sono scaturiti anche dalla bravura di Mihajlovic e del gruppo Mihajlovic. Aggiungete la licenza Uefa negata al Genoa che ha spedito la Samp in Europa League e il quadro è completo. Ma, c’è un ma e qui Zenga non c’entra proprio nulla.
Se, in ordine cronologico, da gennaio ad oggi una società vende, fra gli altri Gabbiadini, Aubiang, Duncan, Okaka; perde Eto’o il quale piuttosto che rimanere blucerchiato preferisce accasarsi in Turchia all’Antalyaspor neopromossa in Super Lig, la serie A turca, nonostante al suo arrivo a Genova fosse stato strombazzato un contratto sino al 30 giugno 2018, con tanto di carriera dirigenziale già prefigurata; perde Romagnoli, in questo caso per fine prestito; perde per un agguato della sfortuna un caposaldo come De Silvestri; rinuncia a Romero vicecampione del mondo con l’Argentina e non casualmente approdato al Manchester United, dove ha ritrovato Van Gaal che l'ebbe alle sue dipendenze all’Az Alkmaar in Olanda fra il 2007 e il 2009.
Se, dall’apertura del mercato sino a ieri, pur sapendo quanto oneroso fosse l’impegno in Europa League questa stessa società non ha adeguatamente sostituito i giocatori ceduti e, per l’attacco sta cercando di ingaggiare Samaras, 30 anni, nazionale greco, svincolato che nella stagione 2014-2015 ha totalizzato 5 presenze e 0 gol con il West Bromwich Albion e 5 presenze e 0 gol con l’Al-Hilal, che cosa c’entra Zenga?
Se, a mano a mano che la Samp si avvicinava all’appuntamento con il Vojvodina, si è parlato poco di rinforzi e troppo di Cassano che Zenga non vuole, che cosa c’entra Zenga?
Già, Cassano. I nostalgici del trentatreenne ex doriano ne invocano il ritorno, considerandolo un demiurgo, immemori del trattamento che riservò a Riccardo Garrone, alla stessa Samp e sorvolanti sui sette mesi di inattività che, quand’anche si ripresentasse oggi a Bogliasco, lo costringerebbero ad un’affannosa e lunga rincorsa della condizione perduta.
Non di Cassano ha bisogno in questo momento la Samp, ma di almeno due buoni difensori e di un attaccante in forma. Il problema è trovarli.
Fonte: tuttosport.com

Poletti: La disoccupazione cresce perché c'è la ripersa

ANNUNCIO COL BOTTO Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha annunciato ieri che nei decreti delegati del Jobs Act che saranno presentati domani sarà presente anche la norma che elimina i contratti di collaborazione e i contratti a progetto

I numeri di giugno confermano, che siamo di fronte a dati soggetti a quella fluttuazione che caratterizza una fase in cui la ripresa economica comincia a manifestarsi. Lo afferma il ministro del lavoro Giuliano Poletti in merito ai dati diffusi dall’Istat sull’occupazione. Il tasso di occupazione resta sostanzialmente invariato, aggiunge. Secondo Poletti, infatti, i dati registrati a giugno vedono un tasso di occupazione sostanzialmente invariato mentre il calo degli inattivi è un segno della crescente fiducia dei cittadini sull’incremento delle opportunità nel mercato del lavoro. Tuttavia, annota ancora, anche a fronte di una sostanziale stabilità è evidente un processo di cambiamento nella qualità e nella composizione dell’occupazione: nei primi 6 mesi, infatti, sono saliti di 250 mila attivazioni, +36%, i contratti a tempo indeterminato, passando dalle 696 mila del 2014 alle 947 mila del 2015, a fronte di un limitato incremento delle cessazioni che passano da 633 a 664 mila, +4,9 %. 
Rispetto allo scorso anno, dunque, la quota dei contratti a tempo indeterminato sul totale delle attivazioni cresce così dal 16,1 % al 21,9 %.

Non solo. Il Welfare sottolinea anche come si registri un robusto incremento delle trasformazioni dei contratti a termine in contratti a tempo indeterminato, che nel periodo gennaio-giugno passano dalle 129 mila del 2014 alle 183 del 2015 (+41,8 %).
Ma la visuale del ministro Poletti si allarga anche ad altri segnali di cambiamento del clima economico che definisce significativi di un cambiamento del clima economico: l’aumento di 2 punti percentuali, , da inizio anno, della produzione industriale; la crescita della fiducia delle imprese tornata da maggio a livelli pre-crisi; la ripresa degli acquisti delle imprese del Made in Italy che ristrutturano e investono in nuovi macchinari; l’aumento del 40% degli acquisti di macchinari nel settore edile.

Fonte: ilgiornale.it



Così la Germania vuole ribaltare l'Unione Europea: il piano di Schaeuble

Angela Merkel

La Germania prosegue la sua battaglia in Europa. Berlino punta il dito contro i Paesi in crisi e vuole cambiare l'assetto dell'intera Unione Europea. Ora basta, la Commissione europea ha troppo potere. Bisogna tagliare quelli su concorrenza e mercato. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble dichiara guerra a Jean-Claude Juncker. Un organismo così fortemente politico non può essere anche il guardiano dei trattati. Una posizione dura quella del falco tedesco che riapre scenari di tensione nell'Unione. Ma a Schaeuble risponde Mina Andreeva, portavoce della Commissione Ue: È vero, possiamo dire che la Commissione europea è più politica, ma questo vuole dire che siamo partigiani? No, vuole solo dire che siamo molto consapevoli di quello che succede sul terreno e di quello che i cittadini si aspettano da noi: si è visto sull’immigrazione, l’unione energetica, l’unione digitale e potrei fare altri esempi”.

In sostanza le richieste di Berlino potrebbero cambiare l'assetto delle istituzioni. La Germania a questo punto, come sottolineano gli esperti, ha tutta l'intenzione di andare aventi per la sua strada, senza dar troppo peso alle posizioni di Italia e Francia che vorrebbero un'unione più politica che monetaria o composta solo da euroburocrati. L'idea del ministro delle Finanze tedesco è quella id creare una sorta di supercommissione che controlli i bilanci dei singoli stati e che sia un organo indipendente. Una Commissione che non debba tener conto dei pareri degli Stati. Un organo di vigilanza che avrebbe soprattutto uno scopo: impedire che i tedeschi debbano pagare per salvare i paesi come accaduto nel caso della Grecia. E su questo punto adesso si può aprire una battaglia in Europa senza precedenti.

Fonte: ilgiornale.it

Copiarono all'esame per diventare avvocati: chiesta la condanna per 103 persone

Copiarono all'esame per diventare avvocati: chiesta la condanna per 103 persone

Copiarono alle prove per diventare avvocati: chiesta la condanna per 103 aspiranti avvocati originari delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, per utilizzazione di elaborato non proprio.

Il compito era già stato annullato, nei giorni scorsi il procuratore Cataldo Motta ha inviato al Gip il decreto di condanna che converte la pena detentiva in una sanzione di 11mila euro a testa.
L'indagine, condotta da Polizia postale di Lecce, partì dalla Corte d'Appello di Catania, che segnalò questi 103 casi "sospetti". Dai moduli di iscrizione all'esame degli aspiranti avvocati, la polizia ha acquisito mail e numeri di cellulari e ha trovato decine di comunicazioni avvenute proprio durante lo svolgimento della prova. Tra questi, collegamenti con studi legali o con siti di diritto, telefonate e persino immagini dell'elaborato scambiate via whatsapp.
Dei 103 coinvolti nell'inchiesta, oggi 20 sono già diventati avvocati iscritti agli ordini di Lecce, Brindisi e Taranto. Altri 40 sono praticanti e 40 sono invece abilitati all'estero.
Fonte: Quotidiano di Puglia.it

Scambiate in culla, Lorena: «Vita distrutta, voglio 5 milioni»

Bimbe scambiate in culla a Canosa

Un errore tragico avvenuto 26 anni fa, una storia incredibile da Canosa, in Puglia, dove due bimbe nate a 11 minuti di distanza nella sala parto dell'ospedale furono incredibilmente scambiate.

«La mia vita è andata in frantumi quando quello che pensavo essere mio padre mi chiamò e mi disse: Tu non sei mia figlia, il giorno in cui nascesti ci fu uno scambio in culla».
A parlare per la prima volta è Lorena Cobuzzi, originaria di Trinitapoli, una delle due bimbe scambiate in un'intervista.
Le piccole Lorena e Antonella subito dopo la nascita furono affidate ai genitori sbagliati.
«Solo nel 2012, grazie a una fotografia - dice Lorena - mio padre Michele si accorse della somiglianza tra Antonella Zenga e Caterina, la mamma che mi aveva cresciuto. Anche il test del Dna accertò lo scambio. Per mesi non volli più parlare con i miei genitori, avevo perso la mia identità, mi sono dovuta far aiutare da un terapista per ritrovare la serenità. Ora chiedo un risarcimento di 5 milioni di euro: i soldi comunque non saneranno le ferite di tutti noi. Con Antonella? Per ora è difficile costruire un rapporto, ma siamo legate per sempre, è la mia sorella del destino».
Fonte: ilgazzettino.it

Naomi Campbell: colpevole



Alla fine è arrivata la condanna per Naomi Campbell. Sei anni fa, nel 2009, la top model era sbarcata a Lipari insieme al fidanzato russo Vladimir Doronin. E mentre la modella britannica passeggiava per le strade, veniva fotografata dal paparazzo Gaetano Di Giovanni. Che, per sua sfortuna, non si rivelò sufficientemente discreto. La modella non solo si accorse del fotografo, ma lo aggredì prendendolo a borsettate, ferendolo a un occhio. La scaramuccia non sfuggì a un altro paparazzo, che immortalò l’aggressione. La modella e il fotografo, sostenuti dai loro avvocati, avevano raggiunto un accordo extragiudiziale e Di Giovanni aveva ritirato la querela. Ma l’aggressione venne considerata ‘aggravata’ dal pm, che dunque ritenette necessario proseguire nel procedimento giudiziario. Che si è concluso in questi giorni con una condanna a sei mesi di reclusione (con pena sospesa).

Fonte: letteradonna.it

giovedì 30 luglio 2015

Walter Palmer pagò 50mila dollari per abbattere Cecil, dentista Usa sotto assedio

Zimbabwe, dentista Usa ammette 'ho ucciso leone Cecil'

Felino eliminato dal dentista Usa era attrazione turistica Parco nazionale Zimbabwe


ROMA - Sotto "assedio" mediatico - con proteste online e fisiche davanti al suo studio odontoiatrico nel Minnesota -, Walter James Palmer, il dentista americano che ieri ha ammesso in una nota di aver ucciso il leone Cecil icona di un parco dello Zimbabwe, ha scritto ai suoi pazienti consigliando loro di cercare per il momento assistenza altrove.


Dopo la nota in cui Palmer si dichiarava "rammaricato" per la morte di Cecil - un leone di 13 anni, star del parco di Hwange e parte di un progetto di ricerca dell'Università di Oxford - ma anche convinto che la sua battuta di caccia fosse legale, il dentista del Minnesota ha scritto ai suoi pazienti, secondo quanto riportato dall'emittente KMSP della Fox, per dire loro che al momento non gli è possibile continuare la sua attività lavorativa.

"Capisco e rispetto - ha scritto - che non tutti condividono le stesse idee sulla caccia". Per uccidere Cecil, il primo luglio, il dentista avrebbe pagato 50mila dollari alle guide locali: il felino è stato attirato con un'esca fuori dai confini del parco (dove non avrebbe potuto essere cacciato) per essere prima ferito e poi ucciso con un colpo di fucile dopo 40 ore di agonia. L'animale è stato anche decapitato e scuoiato. Palmer non si è ancora mostrato in pubblico e non si sa ancora dove sia, mentre i due uomini che lo hanno aiutato nell'impresa sono comparsi ieri in tribunale a circa 700 chilometri dalla capitale Harare.

Theo Bronkhorst, il cacciatore professionista, è stato rilasciato con una cauzione di mille dollari e - se condannato per non avere impedito una caccia illegale - rischia fino a 15 anni di carcere. Nessuna accusa per Honest Trymore Ndlovu, il proprietario del terreno su cui è stato attirato Cecil, che è stato rilasciato. Polemiche anche sulle dichiarazioni della Peta, associazione animalista, che in una nota all'AP ha affermato che Palmer andrebbe non solo estradato e condannato, ma anche "impiccato".

Fonte: ansa.it

Rai: Governo va sotto in Senato. Orfini: 'Così si smonta il Pd'

Pd: Orfini, adesso dobbiamo cambiare il partito © ANSA

Vigilanza convocata martedì per elezione Cda, ma è scontro. Appone il nodo della composizione della commissione.


Polemiche al Senato sulla riforma. Il governo è andato sotto in aula sulla votazione per l'art.4 del ddl Rai. Sono stati approvati emendamenti di minoranza Dem, FI e M5S, soppressivi dell'articolo, con la delega al governo sul canone, con 121 voti favorevoli e 118 contrari. Ed è scontro sull'elezione del prossimo Cda."La riforma della Rai di Renzi è carta straccia come lo è lo stesso presidente del Consiglio". Lo afferma il presidente della Vigilanza Rai Raffaele Fico (M5S), conversando con i cronisti a Montecitorio e commentando il voto al Senato su un emendamento all'art.4 del ddl, sul quale il governo è stato battuto. Il governo "è confuso, non conosce i tempi parlamentari, ma comunque, "questi sono gli ultimi rantoli di una cultura che sta morendo".
Orfini, dissenso consuetudine, così si smonta Pd - "Quanto accaduto oggi al Senato è incomprensibile. Se il voto in dissenso dal gruppo diventa non un'eccezione limitata a casi straordinari ma una consuetudine, significa che si è scelto un terreno improprio per una battaglia politica. Così non si lavora per rafforzare un partito ma per smontarlo".
Sono 18 i senatori della minoranza Dem che hanno votato l'emendamento soppressivo dell'art.4 della riforma Rai, che ha visto il governo andar sotto per 3 voti, accompagnati da 2 senatori di Ala, il nuovo gruppo di Verdini che dovrebbe essere la "stampella" del governo almeno in termini di numeri al Senato. Significative le assenze dei verdiniani. In un gruppo di 10 disertano il voto in 7. Non hanno votato invece 12 del Pd (uno di loro però è il presidente del Senato Grasso). I "si" alla soppressione sono stati 121, i "no" 118. I 19 senatori della minoranza Dem che hanno votato a favore della soppressione dell'articolo 4 sono: Vannino Chiti, Paolo Corsini, Erica D'Adda, Nerina Dirindin, Federico Fornaro, Maria Grazia Gatti, Miguel Gotor, Maria Cecilia Guerra, Paolo Paleotti Guerrieri, Silvio Bachisio Lai, Sergio Lo Giudice, Doris Lo Moro, Maurizio Migliavacca, Corradino Mineo, Massimo Mucchetti, Carlo Pegorer, Lucrezia Ricchiuti, Roberto Ruta, Walter Tocci. Gli 11 assenti (il 12 è Pietro Grasso) sono: Filippo Bubbico, Felice Casson, Rosaria Maria Di Giorgi, Stefano Esposito, Stefania Giannini, Stefano Lepri, Claudio Martini, Claudio Micheloni, Marco Minniti, Roberta Pinotti, Lodovico Sonego. 
L'Ufficio di presidenza della Commissione di Vigilanza Rai (con il voto contrario M5s, Lega, Sel, astenuto il Psi) ha deciso di convocare per martedì prossimo una riunione della bicamerale per l'elezione dei 7 membri del Cda Rai di sua competenza.  Bloccare la nomina dei 7 consiglieri del Cda Rai eletti dalla Vigilanza finché non si affronterà la questione della composizione della commissione Bicamerale, è invece quanto chiedono i capigruppo di Ap a Camera e Senato in una lettera - si apprende - indirizzata ai presidenti Grasso eBoldrini e annunciata alla capigruppo sulle Bicamerali. 
Fico, rinnovo cda con selezione pubblica di curricula - "Faccio un appello a tutte le forze politiche: un'assunzione di responsabilita' per il bene della Rai e del Paese. Chiedo che si nominino persone svincolate dalla politica e dai partiti, che abbiano competenza e indipendenza comprovate e nessun conflitto di interessi, attraverso una selezione pubblica di curricula. Ma per farlo seriamente servono piu' di 5 giorni".

GLI ARTICOLI Via libera dell'aula del Senato con 146 voti favorevoli, 50 contrari e 43 astenuti all'art.1 del disegno di legge di riforma della Rai, con le nuove disposizioni sul contratto di servizio nazionale e su quelli regionali. Tali contratti, secondo le nuove disposizioni, vengono rinnovati ogni cinque anni e non più ogni tre anni. Nell'articolo si fa riferimento alla Rai come concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo e alla necessità di assicurare l'informazione a livello nazionale e quella a livello regionale "attraverso la presenza in ciascuna regione e provincia autonoma di proprie redazioni e strutture adeguate alle specifiche produzioni". Nel corso della discussione, è stato approvato un emendamento depositato da M5S che modifica la tradizionale definizione di servizio pubblico radiotelevisivo in "servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale". 
E' stata accantonato nell'aula del Senato l'art.2 del disegno di legge sulla Rai, quello con le nuove disposizioni sulla governance della tv pubblica, in attesa che gli uffici riorganizzino il fascicolo con gli ultimi emendamenti presentati. Forza Italia ha infatti depositato 364 subemendamenti dopo la presentazione da parte del relatore Raffaele Ranucci (Pd) di un emendamento sulle incompatibilità per l'elezione a membro del cda. 
Via libera del Senato all'art.3 del disegno di legge di riforma della Rai, con le norme relative all'attività gestionale della tv pubblica. I sì sono stati 176, 61 i contrari, 2 gli astenuti. Approvati alcuni emendamenti proposti dal Movimento 5 Stelle, ma riformulati nel corso della discussione, sulla trasparenza nel conferimento degli incarichi da parte dei vertici di Viale Mazzini. Il Senato inoltre approvato un emendamento dei relatori che esclude anche la commercializzazione delle produzioni Rai dalla disciplina del codice per i contratti pubblici. Approvato, dopo una riformulazione su proposta del relatore, anche un emendamento del Pd secondo cui la Rai 'è assoggettata esclusivamente, quale impresa pubblica, alla disciplina generale delle società di capitali e alla giurisdizione ordinaria"
Fonte: ansa.it
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