Attentato davanti a un tempio induista: 27 vittime, 80 feriti. I testimoni: "Ci sono brandelli di carne sul selciato"
Terrore, morte e devastazione nel centro di Bangkok. Una bomba, nascosta sotto una panchina, ha ammazzato ventisette persone, di cui quattro turisti stranieri, e ne ha ferite almeno un'ottantina.
La violenta deflagrazione è avvenuta alle 19 ora locale (le 14 in Italia), a non più di cinque metri del tempio indù di Erawan, dove in molti si recano a pregare, e nelle vicinanze del lussuoso hotel della catena americana Hyatt.
Il grande botto ha provocato sgomento, caos e paura. "Ci sono brandelli di carne sul selciato". I superstiti guardano con orrore la devastazione provocata dalla bomba. "È stata una bomba al tritolo - ha commentato il ministro della Difesa, Prawit Wongsuwong - gli autori dell’attentato hanno preso di mira gli stranieri, per danneggiare il turismo e l’economia tailandese". L’esplosione è avvenuta nella zona di Rachaprasong, incrocio affollatissimo del quartiere moderno della capitale, su cui si trovano tre grandi centri commerciali. "Stavo cenando allo Hyatt Erawan Hotel quando una potente esplosione ha scosso l’edificio - ha raccontato un testimone, Eric Seldin - quando abbiamo avuto il permesso di uscire, un quarto d’ora dopo, abbiamo visto diversi corpi coperti da teli bianchi e danni al tempio".
Il governo militare thailandese ha lanciato un appello alla calma.
"Ora - ha assicurato il portavoce del governo Winthai Suvari - le autorità hanno tutto sotto controllo". L’incrocio è stato per almeno due mesi il quartier generale delle camicie rosse durante le proteste del 2010. Al momento dell’esplosione era l’ora di punta. Un altro ordigno è stato disinnescato dagli artificieri a pochi metri dalla prima esplosione.
Un italiano residente a Bangkok, Marco R., scampato per pochi secondi all’attentato, ha raccontato all'Ansa: "L’onda d’urto non mi ha centrato per poco. Ho visto gente piangere e persone sbudellate, scene davvero orrende. C’erano scene di caos. Le persone sono scappate nel panico, mentre altri cercavano di rianimare inutilmente una persona gravemente ferita, era come se gli fosse passato sopra un gigante. Per il timore di un’altra bomba, sono presto fuggito anch’io".
Fonte: ilgiornale.it
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