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venerdì 21 agosto 2015

“Isis ha usato armi chimiche contro i curdi”. Distrutto dai jihadisti il monastero cattolico di Mar Elian a Qaryqatayn



Mostrate le scene di profanazione della chiesa, risalente al quinto secolo dopo Cristo e le immagini della distruzione del complesso. Intanto il generale dei Marine Killea ha annunciato che alcuni frammenti di un colpo di mortaio lanciato dai jihadisti contro le postazioni curde sono risultati positivi al test dell'iprite. Attese ulteriori verifiche.

Dopo l’esecuzione di Khaled Al Assaad, l’archeologo siriano decapitato Palmira, l’Isis ha distrutto nelle scorse ore il monastero cattolico di Mar Elian a Qaryqatayn, vicino a Homs in Siria, costruito nel quinto secolo dopo Cristo. Rovine abbattute dai bulldozer, mentre nelle ultime ore si aggiungono le prove dell’utilizzo di armi chimiche da parte dei miliziani dell’autoproclamato Califfato.
Il generale brigadiere dei Marine Usa Kevin Killea, che dirige le operazioni contro l’Isis, ha infatti annunciato che alcuni frammenti di un colpo di mortaio lanciato l’11 agosto dai jihadisti vicino alla città di Makhmur, in Iraq, per colpire le postazioni dei combattenti curdi sono risultati positivi ai test per l’iprite, una sostanza usata come arma chimica. Il test, però, ha proseguito Killea, non è una prova conclusiva dell’uso di armi chimiche e i frammenti saranno sottoposti dunque a ulteriori verifiche.
La distruzione del monastero – A mostrare la distruzione delle rovine, è stato lo stesso Califfato, che ha diffuso un video con i bulldozer che si abbatte sui resti archeologici. Nelle immagini – in realtà una serie di fotografie in successione – si vede la profanazione della chiesa, seguita dalla riesumazione dei resti di Sant’Elian – ucciso dai romani nel 285 – a cui il monastero era dedicato, e quindi la distruzione dello storico complesso, situato nel deserto siriano. 
Il monastero, considerato uno dei centri cattolici più importanti della Siria, era stato ricostruito a diverse riprese nel corso dei secoli e accoglieva ogni anno il 9 settembre in occasione della festa del santo, migliaia di pellegrini. Il responsabile del monastero, padre Jacques Mouraud, è stato rapito nel maggio scorso, probabilmente dall’Isis stessa.
Fonte:   ilfattoquotidiano.it

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