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domenica 18 ottobre 2015

Direttore annuncia il suo suicidio su LinkedIn: «Morirò in Svizzera lunedì»


Il direttore di una società inglese ha annunciato la sua morte su LinkedIn tramite suicidio assistito. Il suo nome è Simon Binner, ha 57 anni ed è il direttore operativo di Caremark, un’organizzazione sanitaria e di assistenza sociale operativa a Sutton, quartiere di Londra. Nel mese di gennaio a Simon è stata diagnosticata una sclerosi laterale amiotrofica aggressiva.

Sul suo profilo del noto sito di networking professionale ha annunciato che morirà lunedì prossimo e il suo funerale si terrà il 13 novembre. Così precisa: «Già mentre guidavo verso casa dopo la diagnosi ho deciso cosa avrei fatto quando il mio tempo fosse scaduto. La mia malattia accelera molto velocemente: inizialmente mi avevano detto sarei vissuto fino al 2017-2018, ma si sa: la medicina è una scienza inesatta», scrive sempre su LinkedIn il 57enne. «Non consiglio la Sla a nessuno - continua - ! Meglio avere un ictus o essere uccisi all’istante da un conducente ubriaco!». In un video postato su Facebook lui e la moglie 51enne descrivono le condizioni di vita dopo la malattia: il peggioramento in poco meno di 7 mesi che impedisce a quello che viene descritto come “un comunicatore, un grande personaggio, una grande guida ... un maschio alfa” di tagliarsi le unghie da solo. I due insieme si stanno battendo perchè cambino le leggi in Gran Bretagna sull’eutanasia, illegale nel paese.
«Sarebbe bello e meno terribile morire nella propria casa», ha detto Simon, Debbie ha aggiunto: «Se gli fosse stato concesso di farlo in Gran Bretagna sarebbe rimasto in vita più a lungo, magari fino a Natale». Binner ha deciso per il suicidio assistito in una clinica Svizzera. Da Purley, dove vive nel Surrey, si recherà presso la “Eternal Spirit clinic” a Basilea dove sarà aiutato a morire. Già una volta lui e sua moglie Debbie (ex presentatrice a Sky News) hanno avuto a che fare con un lungo e doloroso episodio di malattia conclusosi con la prematura morte della figlia 18enne di lei: Chloe Drury, colpita da un raro tumore alle ossa, il sarcoma di Ewing e deceduta nel 2013. Alla ragazza tra l’altro erano stati rifiutati dei farmaci salvavita in considerazione della giovane età, cosa su cui la madre aveva promosso dopo il lutto delle campagne informative.
Fonte: corriere.it

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