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sabato 3 ottobre 2015

Il mistero delle 48 auto blu al seguito del ministro Alfano

Alfano

Galeotte sono state le auto blu. Ben 48, secondo il conteggio di un blogger che, raccontando la storia in rete, ha dato il «la» a una polemica che sta per arrivare in Parlamento sotto forma di interrogazione. Eh sì, perché questo corteo degno di una visita di Obama, in realtà ha invaso Catania, lo scorso 29 settembre, per il ministro dell'Interno Angelino Alfano, che col capo della Polizia Alessandro Pansa quest'anno ha scelto di festeggiare nella città etnea San Michele Arcangelo, santo patrono della Polizia di Stato. E così quello che, parola di Angelino, voleva essere un segno di attenzione per i catanesi «dal cuore grande» tanto generosi verso i migranti, è diventato un boomerang che rischia di creare un po' di imbarazzo al titolare del Viminale. Per il numero delle auto blu che hanno accompagnato la parata. E perché per questa storia si sono arrabbiati tutti, ma proprio tutti: i poliziotti, che hanno protestato per gli sprechi della festa in pompa magna, a fronte della spending review sulla loro pelle, dalle divise alla benzina per le volanti; i catanesi residenti nel centro storico, che si sono beccati multe e automobili rimosse per far posto alle auto blu; e in generale un bel po' di gente sui sociali network, tanto che il deputato di Alternativa democratica (gli ex grillini confluiti nel Misto, ndr ) Walter Rizzetto ha presentato un'interrogazione, per chieder conto dell'accaduto e soprattutto sapere quanto è stato speso.

Un putiferio. E dire che Angelino aveva scelto Catania per festeggiare la Polizia di Stato con le migliori (per sé) intenzioni. «La presenza qui, non mia – aveva spiegato a margine della messa solenne in Cattedrale – ma della polizia, che festeggia il santo patrono, è un omaggio a una città dal cuore grande che ha sempre accolto migranti vivi e morti non avendo nessun egoismo e mostrando la sua generosità prima che vi fosse la svolta europea». Generosissima Catania, specie Mineo (la sede del Cara finito al centro dell'inchiesta Mafia Capitale) con Ncd, grande feudo elettorale (il 40% alle ultime Europee) del partito di cui il ministro dell'Interno è anche leader.

La sviolinata di Alfano sulla generosità non ha intenerito il cuore dei catanesi. Che sulle auto di Stato che hanno occupato il centro storico sino a sera (i festeggiamenti per il santo patrono della Polizia si sono conclusi con un party privato in un ristorante appena aperto, e mica i commensali, il ministro, il sindaco Enzo Bianco ma anche vari politici, potevano rimanere a piedi) si sono scatenati. A raccontare la storia delle 48 auto al seguito del ministro è stato il sito Il Post Viola di Massimo Malerba. Che ha corredato la denuncia con un video con tanto di carrellata sul colpo d'occhio di auto blu in sosta ad assediare il centro storico di Catania, dal Duomo sino al palazzo Comunale: «Un numero spropositato di auto blu – annota il blogger – ne ho contate quarantotto (ma non le avevano vendute?) assedia l'Elefante, simbolo della città e, costeggiando la Cattedrale, si stende ai piedi del Comune in prossimità del quale sostano inspiegabilmente un centinaio tra agenti in borghese e in divisa, vigili urbani, carabinieri, finanzieri e agenti della polizia penitenziaria...». Il resoconto prosegue con la descrizione del corteo trionfale aperto da Angelino con Bianco al seguito. E con la denuncia di una cittadina multata: 147 euro e auto rimossa per un divieto, giura, messo troppo tardi perché i cittadini potessero evitarlo.
La storia ha fatto il giro del web e diversi siti siciliani l'hanno ripresa. E sul web è finita anche la protesta dei leader catanesi di Siulp, Siap e Ugl, che con un volantino hanno contestato l'iniziativa. I sindacati di Polizia parlano di «sfarzosa festa» e denunciano che è stata accompagnata da «eventi musicali e banchetti»: «Sono stati fatti venire – sottolineano – gli oltre 90 musicisti che compongono la banda della Polizia di Stato e l'autovettura Lamborghini con i colori d'istituto. Tutto il predetto personale fruisce di vitto e alloggio presso le strutture alberghiere». Così come gli agenti impiegati. Di qui anche l'interrogazione parlamentare. La parola, dunque, al ministro. Per spiegare perché la devozione a San Michele Arcangelo (e a Catania) sia arrivata a tanto. E soprattutto quanto sia costata agli italiani.
Fonte: ilgiornale.it

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