Pensioni, nuova soglia esentasse solo dal 2017

Molte conferme. Ma anche tante sorprese tra i 74 articoli della bozza di 104 pagine della legge di stabilità. Pensioni innanzitutto. Previdenza. L’aumento della soglia esentasse per i pensionati scatterà solo dal 2017, a meno che non si riescano a trovare spazi per anticiparlo se dovesse arrivare il via libera Ue ad altri 3 miliardi di deficit per la clausola migranti. E ancora. Al posto della flessibilità in uscita, resta la possibilità per i lavoratori che maturano i requisiti per la pensione da gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2018 di accordarsi per il part time con il datore di lavoro (tra il 40 e il 60%) vedendosi arrivare in busta paga lo stipendio per le ore lavorate e anche la quota di contributi (esentasse) per la quota di ore non lavorate che l'azienda non deve più versare all'Inps.

Lotta alla povertà. 380 milioni per l'estensione e il consolidamento della sperimentazione avviata nel 2012 della carta acquisti, valida solo nei Comuni oltre i 250 mila abitanti, con priorità alle famiglie con bambini. Altri 220 milioni vanno all'assegno di disoccupazione.

Pellet. L'Iva sul pellet passa dal 22% al 10%. Lo scorso anno l'Iva sul pellet è salita dal 4% al 22% ma il governo promise che l'avrebbe ridotta al 10%. Il pellet, creato attraverso i residui della lavorazione del legno, è un biocombustibile generalmente usato per il riscaldamento.

Alcool e caro tabacchi. Si tratta dell'operazione per il rientro di capitali dall'estero. Il governo stima di incassare 2 miliardi, ma se non si dovesse raggiungere la cifra si metterà mano all'aumento delle accise su energia, alcol e tabacchi a decorrere da maggio.

Scontrini fiscali. Chi paga entro 60 giorni la multa sugli scontrini fiscali e le ricevute fiscali irregolari avrà uno sconto: si potrà pagare un importo pari a un sesto del minimo previsto dalla legge.

Esodati. Partita chiusa: con la stabilità arrivano anche circa 2 miliardi complessivi per la settima salvaguardia, che permetterà di tutelare in tutto «31-32 mila persone», compresi i circa 5mila che non erano stati coinvolti nelle precedenti salvaguardie.

Mazzata alle Regioni. Le Regioni dovranno dare nel 2016 «un contributo alla finanza pubblica» da 1,8 miliardi, che sale a quasi 4 miliardi nel 2017 per attestarsi a 5,48 miliardi per il 2018 e 2019. Questi tagli assorbono però i tagli previsti a copertura del decreto Irpef.

Strade sicure. L’operazione di prevenzione-criminalità con l'impiego delle forze dell'ordine prosegue con uno stanziamento di 85 milioni.

Forze speciali. Per garantire la sicurezza in vista del Giubileo viene impiegato uno speciale contingente di 1.500 unità delle forze armate.

Elezioni. Il fondo per le spese per le elezioni e per l’attuazione del referendum è ridotto di 50 mln dal 2016.

Sconto per chi assume. Confermato lo sgravio fiscale per gli imprenditori che assumono a tempo indeterminato. Lo sconto però si riduce rispetto al 2015: il 40% fino a 3.250 euro fino al 2018.

Made in Italy. Arriva uno stanziamento per il made in Italy: 50 milioni.

Pa multe ai dirigenti. La multa, pari a 100 euro per ogni giorno di ritardo nella certificazione del credito nei confronti della pubblica amministrazione, prevista per i dirigenti ritardatari salta.

Giudici di pace. Saranno ridotte le indennità per i giudici di pace, i giudici onorari aggregati, i giudici onorari di tribunale e ai vice procuratori onorari. Tagli per 6,6 milioni per il 2016 e oltre 7 milioni dal 2017.

Micro-tagli. A Reggio Calabria sarà tagliato il contributo straordinario per 2 milioni mentre a Bolzano vengono ridotti di 3,7 milioni per il trasporto ferroviario locale. Le forbici arrivano anche per la Campania, che si vedrà azzerare il contributo annuale da 5 milioni per gli investimenti per le imprese marittime ma anche ridurre di 7,9 milioni le risorse per la convenzione con la Caremar-Campania.

Fonte: ilmattino.it