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domenica 18 ottobre 2015

Elia, morto a 17 anni, l'autopsia: "Caduto su un muro, ha lesioni sul fianco"

Elia Barbetti

MILANO - Mentre proseguono le indagini per individuare i pusher che hanno venduto la marijuana a Elia Barbetti e ai suoi compagni in gita a Milano per visitare Expo, i primi risultati dell'autopsia sul cadavere del 17enne precipitato nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi da una finestra al sesto piano dell'hotel dove alloggiava sembrano confermare l'ipotesi di una caduta accidentale, forse in seguito a un malore.

ESEGUITA L'AUTOPSIA: "CADUTO SU UN MURO, HA LESIONI SU UN FIANCO" È stata eseguita oggi l'autopsia sul cadavere, che verrà restituito alla famiglia per la celebrazione delle esequie. E gli esiti confermano che sul corpo non ci sono traumi diversi da quelli provocati dall'impatto con il suolo.
Lo studente, inoltre, avrebbe riportato una lesione sul fianco andando a sbattere, durante la caduta, con un muro che divide l'albergo in via Stamira D'Ancona dalla proprietà all'interno della quale è stato ritrovato il corpo.
TEST TOSSICOLOGICI Si attendono ora gli esiti dei test tossicologici disposti per accertare se Elia fosse sotto effetto di stupefacenti quando è precipitato e se oltre alla marijuana avesse assunto altre sostanze. Dagli accertamenti degli agenti della Squadra mobile coordinati dal pm di Milano Piero Basilone, che ieri aveva aperto un' inchiesta con le ipotesi di morte come conseguenza di altro reato e spaccio di stupefacenti, allo stato a carico di ignoti, è emerso che la marijuana potrebbe essere stata acquistata da Elia e dai suoi tre compagni di stanza a Milano, forse nell'area Expo.
Il gruppo infatti, nel corso della giornata, aveva incontrato alcuni amici residenti in Lombardia. L'altra ipotesi è quella che l'acquisto sia avvenuto in Toscana, prima di partire per la gita. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, i ragazzi, partiti all'alba dalla Toscana, erano arrivati a Milano la mattina di mercoledì scorso, e avevano trascorso tutta la giornata in visita ai padiglioni dell'Esposizione universale, dove Elia ha bevuto alcune birre in compagnia degli amici. Una volta tornati in albergo i quattro ragazzi avrebbero fumato tre o quattro spinelli nella camera.
Gli amici avevano notato un cambio di umore da parte di Elia, che aveva detto di non sentirsi bene. Ma non si sono preoccupati: il ragazzo, pur non essendo un fumatore abituale, già altre volte aveva assunto marijuana e ne conosceva gli effetti. Poi, attorno all'una, i quattro studenti sono andati a letto. Elia, sempre secondo le ricostruzioni, si è alzato nel corso della notte, si è affacciato dalla finestra e, forse a causa di un malore o di uno svenimento, è precipitato. L'ipotesi di un malore potrebbe essere confermata anche dal fatto che nessuno lo ha sentito gridare, come se fosse incosciente quando è caduto.
Al momento gli inquirenti escludono l'ipotesi di un suicidio, anche perchè Elia non era un ragazzo problematico. Conduceva la vita di tanti altri coetanei, tra le lezioni al liceo Enrico Fermi di Cecina (Livorno), le partite di calcio e le uscite con gli amici e con le ragazze. Sulla sua pagina Facebook gli amici continuano a pubblicare messaggi, fotografie e video dai quali traspare tutto il dolore per la sua scomparsa.
Sul social network è stato creato inoltre il gruppo 'Verità per la morte di Elia Barbettì, che traccia un parallelo con la morte dello studente padovano Domenico Maurantonio, cinque mesi fa volato giù anche lui da un albergo a Milano mentre era in gita. Episodi che hanno suscitato allarme sui pericoli legati alle gite scolastiche.
«Oggi il viaggio d'istruzione non svolge la funzione di un tempo, di socializzazione tra docente e studente», ha spiegato in un'intervista il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado. «Non ho difficoltà ad ammetterlo - ha concluso - abolirei del tutto i viaggi d'istruzione classici».
Fonte:  ilgazzettino.it

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