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sabato 10 ottobre 2015

Italia, sei agli Europei! La Nazionale si qualifica in Azerbaigian

Mucchio azzurro a Baku. Getty Images


Gli azzurri conquistano il pass per la Francia con un turno d'anticipo: apre Eder, pari di Nazarov, poi segnano El Shaarawy e Darmian.


A Parigi con il primo match ball, come aveva chiesto Conte. Martedì Italia-Norvegia sarà una passerella: il 3-1 in Azerbaigian ci consegna il pass Europeo e una Nazionale brillante e promettente. Ci sono ancora equilibri da perfezionare, una continuità per tutti i 90’ da coltivare, ma forse mai, se non nelle prime gare con l’allora nuovo c.t. in panchina, l’Italia aveva dimostrato tanta intensità e soprattutto tanta varietà di soluzioni offensive. Il 4-2-4 azzardato da Conte è sembrato una soluzione tattica percorribile grazie al sacrificio di tutti, ma soprattutto l’Italia ha trovato in Verratti quello che può diventare il suo nuovo faro. E in Eder e El Shaarawy gli uomini giusti per non lasciare troppo solo Pellè là davanti, a caccia di gol. E non a caso per la prima volta ne sono arrivati tre.

LE SCELTE — Conte ha confermato l’evoluzione del suo pensiero: le scelte tattiche ormai sono fatte, da qui a giugno dovrà scegliere gli uomini. Il c.t. guarda all’Europeo con due sistemi di gioco di riferimento, che possono alternarsi anche durante la stessa partita, e stasera ha valutato più adatto il 4-4-2 (in realtà un 4-2-4) rispetto al 4-3-3. Lo studio approfondito dell’Azerbaigian lo ha portato a pensare che la formazione di Prosinecki, in particolare la sua difesa, si trovasse più a disagio se attaccata da due punte: così, ha avvicinato Eder a Pellè, scegliendo Candreva e El Shaarawy come esterni di centrocampo, schierati sempre larghissimi. Gli interpreti specifici, così li aveva definiti ieri: perché hanno l’attitudine al ripiegamento, ma anche una spiccata vocazione offensiva, così da disegnare, in fase offensiva, appunto il 4-2-4 che il c.t. ha sempre considerato l’atteggiamento tattico ideale a cui aspirare, una volta acquisite dalla squadra le conoscenze da lui ritenute necessarie.
PRIMO TEMPO — L’Italia è partita subito aggressiva, alla ricerca del recupero di palla alto. E quasi subito è passata in vantaggio, all’11’, appena dopo aver preso nota di un tentativo di Amirguliyev: lancio di Verratti, indiscutibile radar del gioco azzurro, e Eder, tenuto in gioco da Medvedev, ha preso due metri all’avversario diretto e si è trovato in faccia a Agayev, superato con un tocco di esterno destro. Non un lampo casuale, perché tempo cinque minuti l’Italia ha avuto una straordinaria occasione per raddoppiare: stavolta con Eder nei panni dell’ispiratore, per Pellé, il cui tiro a colpo sicuro è stato alzato sopra la traversa con un mezzo miracolo da Agayev. L’Italia a quel punto ha abbassato un po’ il ritmo: non in attesa dell’Azerbaigian, ma più che altro alla ricerca dei giusti equilibri con il nuovo sistema di gioco. Ma stavolta è stata proprio la difesa, il reparto di cui in settimana il c.t. aveva sottolineato la solidità, a "tradire", consentendo alla formazione di Prosinecki di rimettere fuori la testa. Approfittando di un duplice errore, prima di Chiellini e poi di Bonucci: al minuto 31’ Nazarov, uno dei più brillanti nel primo tempo, si è trovato praticamente solo davanti a Buffon e non ha avuto problemi a pareggiare. Tutto da rifare, ma l’Italia lo ha fatto bene: ripartendo dalla capacità di produrre strappi di grande intensità, coniugata a qualità. Ancora quella di Verratti, che al 43’ ha dato il via all’azione del 2-1, e quella di Eder, che l’ha rifinita con un tocco geniale per Candreva, libero di servire l’assist vincente a El Shaarawy. E l’attaccante del Monaco, alla terza chance (poteva già segnare al 36’ e al 37’, prima con uno stop e tiro di poco alto e poi una più agevole girata, finita ancora sopra la traversa) non ha sbagliato il colpo del 2-1.
SECONDO TEMPO — Stavolta l’Italia ha capito di avere davvero in mano l’Azerbaigian e la qualificazione all’Europeo e non ha mollato di un centimetro: ha gestito sì la partita, ma non ha regalato campo agli avversari. Anzi è rimasta compatta, ha fatto valere la migliore qualità complessiva e soprattutto, senza lasciarne agli avversari, ha saputo approfittare delle occasioni. Anzi, della seconda vera occasione: sulla prima, al minuto 16, c’era voluto un salvataggio di Sadygov sulla linea per cancellare la doppietta di Eder, lanciato da Parolo; sulla seconda Darmian ha bruciato Nazarov, anticipandolo secco e segnando il gol della sicurezza: primo gol del laterale del Manchester United, alla sua 16ª gara azzurra, e prima volta con tre gol segnati nella stessa partita nell’era di Conte. Che ha potuto approfittarne per vedere anche Florenzi largo a sinistra al posto di El Shaarawy, Giovinco al fianco di Pellé (e l’uomo d’oro del Toronto ha fatto in tempo a colpire una traversa su punizione, facendo espellere Guseynov) e solo negli ultimissimi minuti Montolivo per Candreva. E di fronte all’orgoglio degli ultimi tentativi azeri, stavolta la difesa ha fatto buon muro.
Fonte: gazzetta.it

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