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mercoledì 7 ottobre 2015

Marino: «Basta polemiche sulle spese, regalo alla città 20 mila euro»


«In questi due anni ho speso con la carta di credito messa a mia disposizione dal Comune meno di 20.000 euro per rappresentanza, e li ho spesi nell’interesse della città. È di questo che mi si accusa? Bene, ho deciso di regalarli tutti di tasca mia a Roma e di non avere più una carta di credito del Comune a mio nome»: questa la decisione presa dal sindaco di Roma Ignazio Marino dopo le polemiche seguite alle spese fatte dal primo cittadino con al carta di credito del Campidoglio. Il sindaco ha deciso di parlare in serata, al termine di una giornata passata sotto il tiro delle polemiche, con Beppe Grillo che su Twitter ha rilanciato la richiesta di dimissioni . La procura in mattinata aveva anche fatto sapere che saranno acquisiti tutti gli atti relativi alla carta di credito intestata al sindaco e in particolare la documentazione relativa all'aumento del plafond da 10 mila a 50 mila euro. Dopo le smentite della Comunità di Sant'Egidio e di altre persone indicate come ospiti da Marino in cena di rappresentanza poi rimborsate dal Comune, anche il Pd è andato in fibrillazione, con il presidente Matteo Orfini in cerca di una exit strategy per limitare i danni. Così, dopo che Grillo e tutte le opposizioni hanno chiesto le dimissioni, Marino è andato al contrattacco.

«Di che cosa si preoccupano oggi i romani? - si chiede il sindaco - Dei rifiuti, dei trasporti pubblici o degli scontrini delle mie cene di lavoro? Ciascuno si dia la sua risposta e sono convinto che la stragrande maggioranza dei cittadini sia interessata ai problemi di Roma. Di questo mi sono occupato anche oggi. Ma non è mia abitudine eludere i problemi e sono stufo di tutte queste polemiche», conclude Marino.«Ho già dato mandato alla Ragioneria di calcolare questa stessa notte al centesimo le spese di rappresentanza pagate con la carta di credito e domattina staccherò l’assegno per l’intera cifra», ha aggiunto Marino. Nella cifra sono compresi, ha precisato il sindaco «quei 3.540 euro investiti nella cena con il mecenate Usmanov, arrivata alla fine di una serie di incontri che hanno portato nelle casse del Campidoglio due milioni di euro: è grazie a quelle risorse che stiamo restaurando, tra l’altro, la fontana del Quirinale. La mia decisione mette un punto, e adesso basta polemiche. Dato che alcuni hanno deciso di investire la Procura di questa vicenda, saranno i magistrati a ristabilire la verità».
Fonte: corriere.it/

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