I numeri di giugno confermano, che siamo di fronte a dati soggetti a quella fluttuazione che caratterizza una fase in cui la ripresa economica comincia a manifestarsi. Lo afferma il ministro del lavoro Giuliano Poletti in merito ai dati diffusi dall’Istat sull’occupazione. Il tasso di occupazione resta sostanzialmente invariato, aggiunge. Secondo Poletti, infatti, i dati registrati a giugno vedono un tasso di occupazione sostanzialmente invariato mentre il calo degli inattivi è un segno della crescente fiducia dei cittadini sull’incremento delle opportunità nel mercato del lavoro. Tuttavia, annota ancora, anche a fronte di una sostanziale stabilità è evidente un processo di cambiamento nella qualità e nella composizione dell’occupazione: nei primi 6 mesi, infatti, sono saliti di 250 mila attivazioni, +36%, i contratti a tempo indeterminato, passando dalle 696 mila del 2014 alle 947 mila del 2015, a fronte di un limitato incremento delle cessazioni che passano da 633 a 664 mila, +4,9 %.
Rispetto allo scorso anno, dunque, la quota dei contratti a tempo indeterminato sul totale delle attivazioni cresce così dal 16,1 % al 21,9 %.
Non solo. Il Welfare sottolinea anche come si registri un robusto incremento delle trasformazioni dei contratti a termine in contratti a tempo indeterminato, che nel periodo gennaio-giugno passano dalle 129 mila del 2014 alle 183 del 2015 (+41,8 %).
Ma la visuale del ministro Poletti si allarga anche ad altri segnali di cambiamento del clima economico che definisce significativi di un cambiamento del clima economico: l’aumento di 2 punti percentuali, , da inizio anno, della produzione industriale; la crescita della fiducia delle imprese tornata da maggio a livelli pre-crisi; la ripresa degli acquisti delle imprese del Made in Italy che ristrutturano e investono in nuovi macchinari; l’aumento del 40% degli acquisti di macchinari nel settore edile.
Rispetto allo scorso anno, dunque, la quota dei contratti a tempo indeterminato sul totale delle attivazioni cresce così dal 16,1 % al 21,9 %.
Non solo. Il Welfare sottolinea anche come si registri un robusto incremento delle trasformazioni dei contratti a termine in contratti a tempo indeterminato, che nel periodo gennaio-giugno passano dalle 129 mila del 2014 alle 183 del 2015 (+41,8 %).
Ma la visuale del ministro Poletti si allarga anche ad altri segnali di cambiamento del clima economico che definisce significativi di un cambiamento del clima economico: l’aumento di 2 punti percentuali, , da inizio anno, della produzione industriale; la crescita della fiducia delle imprese tornata da maggio a livelli pre-crisi; la ripresa degli acquisti delle imprese del Made in Italy che ristrutturano e investono in nuovi macchinari; l’aumento del 40% degli acquisti di macchinari nel settore edile.
Fonte: ilgiornale.it
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