Pino Daniele, morte inevitabile: sapeva dei rischi del viaggio a Roma

Deciso a farsi visitare solo dal suo cardiologo di fiducia. E consapevole del pericolo di intraprendere un lungo viaggio verso Roma. Peraltro non è certo che sarebbe ancora vivo se avesse ascoltato i consigli del dottore che lo aveva invitato a recarsi al pronto soccorso vicino casa.A gennaio scorso Pino Daniele è morto per un decadimento della funzione cardiaca che nessuno avrebbe potuto frenare. Sono queste sono le conclusioni della consulenza depositata sabato 25 in procura dal team di medici legali nominato dal pm Marcello Monteleone, che ha disposto ulteriori accertamenti. La sera del 4 gennaio, dunque, Pino Daniele sapeva del pericolo di morire quando decise di partire dalla sua villa di Magliano - vicino Grosseto - per fare un controllo dopo i problemi al cuore avvertiti nel corso del pomeriggio. Era un cardiopatico cosciente dei rischi di un viaggio faticoso di due ore da a Roma. E Amanda Bonini, la compagna che si era messa al volante per accompagnare il cantante napoletano, non avrebbe potuto opporsi alla scelta di Daniele, risoluto nel volersi far visitare solo dal suo cardiologo di fiducia, Achille Gaspardone. Voleva andare a Roma a ogni costo. Il medico gli aveva consigliato di andare al pronto soccorso di Grosseto, ma l’artista partenopeo non aveva voluto sentire ragioni.

Fonte: corriere.it