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mercoledì 29 luglio 2015

Roma, i lavoratori Atac protestano in divisa. Sospeso l'autista del video-denuncia


Gli autisti e macchinisti dell'Atac protestano in divisa sotto il Campidoglio. Un 'assedio sonoro' a Palazzo Senatorio con fischietti e cori. Tutti in piazza per dire 'no alla privatizzazione', possibile progetto annunciato dal sindaco di Roma Ignazio Marino per evitare il fallimento della municipalizzata che si occupa di trasporti. In camicia blu dell'Atac hanno protestato senza nessuna bandiera né di partito né di sindacato, ma solo con addosso la divisa di servizio. Poi dalla piazza si è alzato un coro: "Siamo tutti Christian Rosso", inneggiando al collega sospeso a tempo indeterminato per aver fatto un video-denuncia postato su Facebook dove spiega i motivi dei disservizi nei trasporti capitolini. "Atac mi ha sospeso perché non ci sono mezzi per circolare, non per colpa dei lavoratori", ha spiegato Christian Rosso presente alla manifestazione. Al suo annuncio è esplosa la rabbia dei colleghi che gli hanno espresso solidarietà.

"Stanno creando un martire e lo stanno creando loro, allargando a macchia d'olio questa vicenda. Io sono stato sospeso a tempo indeterminato dal prossimo 27 agosto non prenderò più lo stipendio perché ho informato i cittadini" ha aggiunto Rosso in piazza. "Due minuti prima del turno - ha spiegato - sono venuti a notificarmi la sospensione, ci sono anche rimasti male loro perché nemmeno ho letto il foglio che mi hanno consegnato. Non mi interessa, io voglio davvero che i cittadini sappiano".
Dura la reazione del sindaco Ignazio Marino a chi gli chiedeva della sospensione: "Questa domanda la poteva fare a un politicante del secolo scorso, non a me. Io non mi occupo di amministrazione delle aziende ma di selezionare le persone che devono poi avere la responsabilità strategica delle aziende come gli assessori che a loro volta scelgono i dirigenti e i cda delle aziende di loro competenza. In questa città, purtroppo, in passato è accaduto e continua ad accadere che quando qualcuno deve essere punito o licenziato arrivi la telefonata del politico che dice 'No, ha fatto la campagna elettorale'. A me non me ne frega niente che ha fatto la campagna elettorale di uno di destra o di sinistra. Se fa bene fa bene, se fa male viene giudicato per quello che fa". Diversa la reazione di Stefano Esposito, neo assessore comunale ai Trasporti: "Invito l'amministratore delegato dell'Atac a valutare forme diverse di sanzioni".
Tra gli striscioni portati in piazza 'Lavoratori e utenti a difesa della Roma-Lido', 'Per nascondere la verità c'hai messo contro l'intera città', 'False promesse e videomessaggi, son stati questi i veri disagi'. "Ieri il neo assessore Esposito ha detto che si prenderà tre mesi di tempo - spiegano i lavoratori - ma tre mesi non ci sono. Lui e Marino vogliono dare Atac in pasto ai privati dopo averci fatto firmare un accordo vergognoso ma che prevedeva la permanenza di Atac - ha aggiunto - in house (con società interamente a capitale pubblicondr) fino al 2019: il trasporto è un servizio pubblico e ha bisogno di rimanere tale. Il nostro obiettivo è che il servizio rimanga pubblico, Marino scenda e venga a parlare con noi lavoratori e utenti o riceva una delegazione, perché se è in buona fede è disinformato".
"Abbiamo scelto il Campidoglio per la nostra protesta perché le dichiarazioni di Marino sono imbarazzanti - ha detto Micaela Quintavalle, presidente del sindacato Cambia-Menti - Ci ha scaraventato contro l'utenza, volendo dimostrare che la colpa è degli autoferrotranvieri. C'è un macabro disegno, la colpa dei disservizi è della 'troika romana': governo locale e attuale, organizzazioni sindacali più rappresentative e dirigenza. I disservizi finirebbero se venissero assunte mille unità sul personale viaggiante, operai e meccanici, e se venissero sostituiti e mezzi, che sono vecchi e con tanti km". Secondo Quintavalle, la privatizzazione "non aiuta nessuno, né i lavoratori né i cittadini. Il privato deve guadagnare. Il trasporto pubblico può funzionare solo se si mettono a governo dell'azienda persone competenti" che, secondo Quintavalle, non è stato fatto: "Serve discontinuità, e non questa paventata da Marino, che mette in azienda persone che ignorano come funziona un autobus e un treno e parla solo con le organizzazioni più rappresentative. Deve parlare con noi".
Fonte: repubblica.it

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