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martedì 10 novembre 2015

La Croazia costa 400 milioni a Unicredit e Intesa Sanpaolo

Il premier croato Milanovic, sconfitto alle elezioni

La Croazia costa cara alle banche italiane. Oltre 400 milioni di euro, per la precisione per Unicredit e Intesa Sanpaolo, che hanno effetti sul conto economico dei primi nove mesi dei due istituti sottoforma di maggiori accantonamenti. La storia parte da lontano e riguarda tutte gli istituti che operano nel paese. Per le due italiane assume particolare rilevanza, in quanto controllano le prime due banche del paese, Zagrebacka Banka (unicredit) e Pbz (Intesa).

Il boom degli anni 2000
Come avvenuto anche in altri paesi dell’Est Europa, anche in Croazia i mutui denominati in franchi svizzeri hanno goduto di grande popolarità fino all’inizio della crisi finanziaria, nel 2007/2008, grazie al tasso molto più conveniente di quello previsto per gli stessi prestiti concessi in valuta locale. Gli istituti di credito ne hanno venduti in n gran numero di mutui denominati in franchi svizzeri. Secondo la Banca centrale croata, sarebbe oltre 100 mila La corsa della divisa elvetica, in una nazione di 4,2 milioni di abitanti,si è dunque trasformata piuttosto in fretta da problema finanziario a problema sociale.
Crisi economica
Fin dal gennaio scorso il premier Zoran Milanovic aveva promesso un intervento del governo per stabilizzare la situazione ed evitare espropri «di massa» da parte degli istituti ai creditori insolventi. Fin dallo scorso anno il governo aveva poi stabilito un tasso di cambio fisso, determinato annualmente, tra la kuna (la divisa croata) e il franco.
Accantonamenti
Il tema delle maxi rate per i mutui denominati in franchi svizzeri è anche diventato un tema della campagna elettorale, con il paese alle prese con una durissima crisi economica. Così nel settembre scorso il governo è intervenuto e sul modello di quanto già fatto in Ungheria ha imposto la conversione in kune dei prestiti concessi in franchi. Per Unicredit e per la sua controllata Zagrebacka il costo dell’operazione è di 1,747 miliardi di kune, pari a 231 milioni di euro. Somma in parte già coperti con accantonamenti specifici, ma che ha portato in rosso il risultato netto della controllata di piazza Gae Aulenti per circa 50 milioni di euro. Per Intesa Sanpaolo, che ha dato i suoi risultati al 30 settembre lo scorso 3 novembre, l’impatto è stato invece di 172 milioni di euro sottoforma di maggiori accantonamenti.
L’esito delle elezioni
La misura della conversione obbligatoria dei mutui in franchi svizzeri non è comunque bastata al premier Milanovic per assicurarsi un nuovo mandato al governo. Le elezioni di domenica scorsa hanno dato la vittoria ai conservatori dell’Unione democratica croata, che ha preso 59 seggi su 151 contro i 56 del partito socialdemocratico di Milanovic. Ago della bilancia è il partito Most, nato da pochi mesi e che a sorpresa si è aggiudicato 19 seggi.
Fonte: lastampa.it

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