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giovedì 5 novembre 2015

Truffa del vino col morto, 41enne beffa due cantine per 36mila euro

Truffa del vino col morto, 41enne beffa due cantine per 36mila euro

CANEVA - Acquistava vino nelle aziende agricole della Pedemontana usando il nome di una persona deceduta. Nei guai B.S., 41enne napoletano residente a San Francesco del Campo (To) in questo modo ha messo a segno due truffe da 23 mila e 13 mila euro: è stato identificato e denunciato dai carabinieri per truffa continuata e sostituzione di persona.

Le indagini sono cominciate lo scorso luglio, in seguito a una denuncia da parte di A. Z., 57 anni, originario di Conegliano, socio e amministratore dell’azienda agricola "Ca’ de Mocenigo" (con sede legale a Caneva). L’imprenditore vitivinicolo aveva ricevuto l’ordine per una fornitura di vino da parte della Agrifruit France, società francese con sede a Hyeres, intestata a Michele Bocale.

Tra maggio e luglio aveva consegnato vino per 23 mila euro. Monsieur Bocale aveva pagato con assegni tratti su una banca francese, risultati privi di copertura. L’imprenditore si è reso conto di essere stato truffato: non solo il conto corrente era vuoto, ma la firma sull’assegno era irregolare. Le indagini hanno scoperto che Bocale non era un imprenditore fantasma, ma era morto. B.S. aveva utilizzato ditta e nome per raggirare l’azienda friulana.
Attraverso gli accertamenti sui tabulati telefonici e le informazioni acquisite dall’autista che aveva consegnato la merce, i carabinieri sono risaliti al cinquantasettenne napoletano. A settembre un’indagine fotocopia ha impegnato nuovamente i Carabinieri. A rivolgersi agli uomini dell’Arma è stato M. P., titolare di un’altra azienda agricola di Caneva. Anche lui denuncia un raggiro.
E al centro della truffa c’è sempre B. S., che attraverso la Agrifruit France del defunto Michele Bocale si fa consegnare vini pregiati per un valore di 13 mila euro. Anche in questo caso il pagamento viene fatto con un assegno tratto dalla stessa banca francese, con firma non conforme. L’incrocio dei dati bancari e dei tabulati telefonici ha permesso ai carabinieri di denunciare a piede libero, per la seconda volta nel giro di pochi mesi, il 41enne.
Fonte: ilgazzettino.it


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