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mercoledì 4 novembre 2015

Sensori e algoritmi, gli pneumatici avvertono quando è ora di cambiarli



Una nuova tecnologia per rilevare l’usura degli pneumatici e per prevenire gli incidenti stradali. A brevettarla un gruppo interdisciplinare dell’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione, della Percezione) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa salito sul podio della Start Cup Toscana 2015, dove si è classificato in terza posizione grazie all’idea imprenditoriale «SmartTyre». Lo pneumatico diventa «intelligente» grazie a un sistema di sensori e algoritmi per analisi in tempo reale, che raccoglie dati sullo stato di usura ed esercizio dei pneumatici. «Grazie a questa nuova tecnologia – commentano i dottorandi in Ingegneria informatica che l’hanno sviluppato - è possibile rendere più efficace la prevenzione e ridurre il rischio di possibili incidenti, prevedendo per esempio l’esplosione improvvisa dello pneumatico». Il sistema è in grado di fornire al conducente un allarme, qualora rilevi un rischio imminente, facendo scattare l’avvio tempestivo delle procedure per la messa in sicurezza del veicolo. «Se la gomma è tagliata o deformata, per esempio – aggiungono i fondatori – consiglia di fermarsi per evitare rischi e di sostituire la gomma». Il sistema può essere dedicato e installato su qualsiasi veicolo con servizi ad hoc in base alla tipologia. SmartTyre è composto da un apparecchio hardware che viene installato sui pneumatici e da uno software adattabile ai diversi tipi di mezzi. La prevenzione in tempo reale non è il suo unico punto di forza: i dati raccolti dal pneumatico durante il movimento possono essere utilizzati per altri scopi, sempre con l’intento di garantire una maggiore sicurezza e di contenere i costi. Servizi e gestione dei dati possono consigliare quale sia il miglior pneumatico per le tratte a cui quel mezzo è destinato per ridurre i consumi. In particolare, l’utilizzo dei dati è determinante per «calcolare» l’impatto ambientale. «La letteratura – prosegue - scientifica ha dimostrato come lo studio dell’usura degli pneumatici possa contribuire a una significativa riduzione delle emissioni di CO2, a fronte di consumi ottimali del carburante». Per merito del consistente numero di informazioni raccolte, diventa più agevole limitare i costi di manutenzione, adottando interventi preventivi come la riparazione o la sostituzione degli pneumatici prima che si verifichino ulteriori danneggiamenti o gravi incidenti. L’eventuale mancato intervento potrebbe portare a effetti collaterali come il cattivo funzionamento a cascata di altre componenti del veicolo, fino a comprometterne l’intera sicurezza. Dal punto di vista economico, l’adozione di questa tecnologia permette lo sviluppo di nuovi servizi, come la possibilità di offrire polizze assicurative personalizzate, riducendo in maniera significativa i costi grazie ad un’analisi dettagliata del rischio. Il sistema potrà anche giocare un ruolo cruciale nella gestione delle flotte dei veicoli di aziende di trasporti di medie e di grandi dimensioni. Il progetto italiano dello «pneumatico intelligente» è già supportato da un adeguato piano di sviluppo imprenditoriale ed è stato prima selezionato e poi accolto con notevole interesse dalla rappresentanza dell’Eit (Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia) e dai manager di un’azienda svedese specializzata nella produzione di autocarri. La start up infatti ha come principali stakeholder le stesse aziende produttrici di veicoli: «L’ideale sarebbe installare il nostro sistema a valle, già durante la produzione».


Fonte: corriere.it

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